Alcamo: asili nido e mense, niente aumenti

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Quasi un milione di euro spesi ogni anno a fronte di introiti che superano appena i 200 mila euro. Nonostante questo enorme scompenso tra entrate ed uscite il Comune di Alcamo non toccherà i servizi a domanda individuale: niente aumenti in vista, quindi, per il pagamento delle tariffe inerenti la refezione scolastica o per usufruire degli asili nido e dei campi da tennis. Resta tutto invariato anche se lo scompenso finanziario pesa enormemente nel bilancio comunale. Secondo quanto accertato dagli uffici del Settore Finanziario del municipio quest’anno per gestire gli asili nido, i pasti delle mense scolastiche e gli impianti sportivi dovranno essere sborsati 929 mila euro. I ricavi invece saranno di appena 225 mila euro. In pratica si parla di un passivo di oltre 700 mila euro che di questi tempi, seppur stiamo parlando di servizi storicamente “a perdere” per qualsiasi ente pubblico, è davvero pesante anche in ottica di quel federalismo fiscale che agli enti locali siciliani non sta per nulla facendo bene. Nonostante ciò, con propria determina, il sindaco Sebastiano Bonventre ha comunque stabilito di non effettuare alcun ritocco all’insù delle tariffe. E’ stato infatti stabilito e confermato il tasso di copertura di questi servizi al 24,31 per cento, quindi per introiti pari a 225 mila euro. Secondo le previsioni di bilancio, fatte sul consolidato dello scorso anno, con questo tasso di copertura non sarà necessario effettuare alcun rialzo delle tariffe. A dire il vero proprio la refezione scolastica è stata di recente oggetto di un aumento, ed anche abbastanza considerevole. Lo scorso anno il Comune stabilì di determinare aumenti delle tariffe davvero pesanti che hanno oscillato attorno al 30 per cento: si è passati per gli alunni della scuola dell’infanzia e scuola primaria dal costo di un pasto di 1,71 euro agli attuali 2 euro e 50 centesimi, con 80 centesimi quindi di aumento; per quanto concerne i pasti invece degli alunni della scuola secondaria di primo grado si è andati ad un rialzo di 3 euro rispetto ai 2 euro e 15 del 2012, con un aumento quindi di 85 centesimi. Per il Comune, in questo modo, si è registrato un maggiore introito di 56 mila euro in un anno. Tanto quanto basta per l’appunto per arrivare a coprire il 24 per cento del costo del servizio. I costi più sostenuti il Comune li affronta per il mantenimento degli asili nido: tra costi di gestione, attrezzature, materiali da utilizzare, generi alimentati e costi del personale la spesa supera le 618 mila euro ma i ricavi con la tariffe affrontate dalle famiglie sono di appena 115 mila euro; la refezione scolastica costa invece al Comune 309 mila euro e in questo caso i ricavi da tariffa sono di appena 101 mila euro. A fruttare più di tutti sono i campetti da tennis nettamente in attivo: per mantenerli in un anno si spendono poco meno di 2 mila euro ma se ne incassano ben 9 mila.

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