Alcamo-Appalto per il carro attrezzi, carteggi inviati alla Procura

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Il contratto scaduto con la ditta che si era aggiudicato il servizio del carro attrezzi venne prorogato dal Comune di Alcamo per altri tre mesi in attesa di espletare il nuovo appalto. Ma ormai da tempo per le vie della città di Alcamo è venuto meno un servizio: quello del carro attrezzi. Grave ad Alcamo, dove le violazioni al codice della strada sono sotto gli occhi di tutti e dove il mancato rispetto delle leggi per automobilisti incivili sono pane quotidiano anche per la carenza di controlli e il buonismo della polizia municipale. La gara d’ appalto per il servizio del carro attrezzi è stata bloccata e il carteggio inviato dal Comune alla Procura della repubblica. L’esposto contiene una serie di osservazioni su una delle due ditte che ha chiesto di partecipare alla gara, che secondo il Comune non avrebbe tutti i requisiti richiesti.. Così la Procura della repubblica di Trapani si appresta ad aprire un fascicolo e quindi un’indagine, che è difficile fare previsioni di quando si concluderà. I tempi della giustizia in Italia non sono quelli richiesti dai cittadini e istituzioni, che sono spesso costretti ad attendere anni per avere una risposta dalla magistratura. Quindi ad Alcamo gli automobilisti indisciplinati possono continuare a gioire. Possono farla franca anche quando sfacciatamente e con tipico e teatrale atteggiamento da mafiosetti da quattro soldi lasciano le auto dove vogliono. L’esposto del Comune rallenterà l’appalto per il servizio del carro attrezzi che andrebbe potenziato con altri mezzi. Va sottolineato inoltre che nell’ultimo servizio, oggi scaduto, il carro attrezzi interveniva solo a chiamata. Troppo poco. Il Comune riveda il capitolato perché di carri attrezzi, ad Alcamo, città dell’illegalità diffusa, ce ne vogliono tanti che girino 24 ore al giorno. Il servizio del carro attrezzi finì alcuni anni sotto inchiesta, partita per il mancato versamento nella casse comunali di 35 mila euro. Il processo si concluse con tre assoluzioni e una condanna. Ora la grana legata ai documenti per la gara d’appalto e quindi nuova indagine della magistratura.