Attuato dal Comune di Alcamo un piano di emergenza per fronteggiare il fenomeno del randagismo. Dopo lo “sfratto” dell’ufficio dell’Anagrafe canina dai locali di via Ugo Foscolo per consentire la consegna alla ditta affidataria dei lavori di realizzazione della cittadella dei giovani, tramite il riuso degli immobili comunali proprio di via Foscolo, si è messo in atto una programmazione di vera e propria emergenza. Che però presuppone una spesa aggiuntiva per il Comune. E’ stata affidata ad una società esterna, la società cooperativa Arca di Partinico, la funzione espletata per l’appunto dall’Anagrafe canina: quindi microchippatura e sterilizzazione dei randagi che vengono accalappiati sul territorio. Questa sarà la funzione principale ma ci saranno anche altre attività collaterali come lo stallo dell’animale in attesa di eventuali adozioni. Questa la soluzione che è stata intrapresa dall’amministrazione comunale per sopperire per l’appunto all’assenza di locali per l’Anagrafe canina. In questo modo si riesce ad ovviare al rischio di far venire meno un servizio essenziale e oltretutto contemplato da ben precise normative. “La risoluzione del problema randagismo – scrive il funzionario delegato del Settore Ambiente del Comune, Elena Ciacio – è finalizzata alla riduzione del fenomeno, si basa sul concetto di prevenzione tramite l’iscrizione all’Anagrafe Canina e la sterilizzazione. La legge stabilisce che i Comuni sono responsabili di tutti i cani e gatti randagi o abbandonati dai possessori e ai Comuni stessi viene affidato tra l’altro il compito di provvedere all’accalappiamento dei cani e gatti randagi per essere condotti, secondo il caso, al canile rifugio comunale o comunque convenzionato, per l’identificazione, la sterilizzazione ed eventuali cure veterinarie perché vittime di incidenti o malattie, compreso il loro mantenimento”. Quindi la scelta dell’amministrazione di trovare un appoggio logistico alternativo per l’Anagrafe canina è stata praticamente obbligata. Tale situazione di emergenza rimarrà tale sino a che non saranno completati i lavori cdi realizzazione del canile in contrada Tre Noci, in un bene confiscato alla mafia, dove è previsto per l’appunto il trasferimento degli uffici dell’Anagrafe canina. Struttura che riuscirà ad ovviare ad un altro grande problema in città che sono i costi sostenuti per il ricovero dei cani randagi. Dal 2006 Alcamo ha una convenzione con il canile “Mister Dog di Rocca di Neto” che ospita poco meno di 400 cani catturati con una spesa giornaliera a cane di circa 2 euro, ed annua, sempre a cane, di 704 euro. A conti fatti quindi, come ha denunciato nei mesi scorsi il consigliere comunale Antonio Fundarò, la spesa annuale per il Comune di Alcamo è di 260 mila euro e in questi 7 anni quindi ha sfiorato i 2 milioni di euro. Un vero salasso per un ente che da due anni è in fortissima difficoltà nel far quadrare i conti.
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