Puntelli per salvare dai crolli il Castello di Calatubo. L’intervento è stato realizzato d’intesa tra i tecnici del Comune e i volontari dell’associazione “Salviamo il Castello di Calatubo”. Sono già iniziati i primi interventi con i puntali piazzati nelle aree più critiche dell’antico maniero, in zone dove già si è verificato parzialmente un collassamento della struttura. L’attrezzatura è stata acquistata direttamente dai volontari dell’associazione mentre i tecnici comunali hanno materialmente deciso dove piazzarli e provveduto anche alla loro installazione: “A breve acquisteremo altri puntelli – sostiene il presidente dell’associazione, Stefano Catalano – per continuare l’opera di puntellatura. Il nostro grazie va all’Ufficio Tecnico e Manutentivo del Comune di Alcamo nella persona dell’architetto Aldo Palmeri e agli operai che hanno operato”. Questi interventi si sono resi necessari dopo che negli ultimi mesi sono emersi i cedimenti delle colonne dei magazzini dove un tempo si produceva il rinomato vino reale, pluripremiato in tutta Europa, e della torretta settecentesca. Ci sono evidenti segni di collassamento della struttura. Ma sono altre le aree a rischio: ad esempio la cupola che si trova nella parte araba del Castello, e poi “Il mastio” (incorporato nel palazzo fortificato). Quest’ultima parte è la più pericolante: mancano alcune pietre alla base e tra l’altro questa struttura ha già subito diversi crolli dal momento che un tempo era alta 15 metri. Tutte parti di un sito di straordinaria bellezza che davvero presto potrebbe diventare poco più che un rudere. I puntelli chiaramente sono solo degli interventi tampone: servirebbero infatti dei veri e propri lavori di consolidamento per evitare che questo sito storico-culturale possa sgretolarsi e con esso secoli di storia. C’è anche il “Piano nobile” che rischia: il corridoio antistante le cucine è evidentemente curvato, ha profonde crepe anche la cosiddetta area del “salone delle feste”. Così come il sottoscala e l’accesso al passaggio segreto che in tutta evidenza necessita di un puntellamento. Senza dimenticare gli evidenti segni di rischio cedimento nell’arco di accesso al palazzo fortificato antistante il mastio. In questo quadro rischia e non poco anche la chiesa del 1600 la cui copertura è fortemente appesantita dalla vegetazione che è cresciuta nei decenni spontaneamente. Va sgretolandosi anche la “torre dei colombi” che risale al IX secolo e la “torre dei magazzini” che ha già mostrato segni di cedimento. Più volte ha esternato tutta la sua preoccupazione l’associazione “Salviamo il Castello di Calatubo” che è stata la principale protagonista tre anni fa della cavalcata che portò ad ottenere attraverso il Fai, il fondo ambiente italiano, 30 mila euro per essere stato il terzo sito in Italia più votato nell’ambito dell’operazione “I luoghi del cuore”. Soldi che solo in parte sono stati utilizzati, all’incirca 22 mila euro, per la prima messa in sicurezza di un’area del complesso, ovvero l’ingresso e la prima corte su cui prospetta la cappella, grazie ad una serie di microconsolidamenti che renderanno possibile l’accesso. Ma da allora ad oggi tutta una serie di criticità hanno fermato tutte le iniziative legate proprio al Castello e alla sua salvaguardia.