L’argomento, nonostante la sua attualità, è stato appena sfiorato e per un’approfondita discussione rimandato ad un’altra riunione del consiglio comunale di Alcamo. Nessuna risposta dunque all’interrogazione di Ignazio Caldarella dello scorso 19 giugno sull’emergenza idrica della città di Alcamo, ormai quasi abituata a soffrire la sete, tra il disinteresse a tutti i livelli dei cosiddetti politici locali. Intanto continuano a girare anche le autobotti del Comune. Stamane una è partita alle 10 dal Bottino dopo avere riempito la cisterna. Forse l’estate ha distratto i politici locali a tutti i livelli a chiedere chiarimenti sulla drammatica situazione dell’erogazione idrica. Acqua ogni sette o otto giorni, quando va bene, mentre un operatore commerciale di piazza Bagolino ci ha segnalato che da oltre un mese non vede scorrere una goccia dai rubinetti ed ha chiesto l’intervento degli operai del Servizio acquedotti. Questa estate sarà ricordata come la più drammatica dal punto di vista dell’erogazione idrica, la cui crisi parte da lontanto: dallo scorso 27 febbraio quando vennero segnalate rotture alle condutture di Cannizzaro, in contrada Piano Marrano. Da allora sembra che si sia andati avanti con una certa improvvisazione tanto è lecito chiedere il siluramento di quelle figure apicali, che governano il servizio.