Alcamo Abusivismo edilizio e ingiunzioni, ricorsi a raffica

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E’ una corsa contro il tempo per la presentazione dei ricorsi al giudice civile del Tribunale di Trapani da parte di una settantina di proprietari di case abusive, ai quali il Comune di Alcamo ha notificato l’ingiunzione per il pagamento dell’occupazione “sine titulo” dell’immobile. Le somme richieste dal Comune in qualche caso superano di poco i 60 mila euro, variano a seconda del valore e dell’ampiezza dell’abitazione per la quale, pur potendolo fare   non hanno presentato istanza per mettersi in regola o perché in quale momento non avevano la disponibilità economica o per distrazione legata alla mancanza di informazione. Numerosi studi di avvocati sono particolarmente affollati in questi giorni per predisporre i ricorsi e poi iscrivere a ruolo la causa, che avrà inizio non appena il giudice fisserà la data dell’udienza. E le prime spese per le iscrizioni a ruolo variano dai 100 ai 600 euro a seconda dell’ampiezza dell’immobile. Il ricorso e l’avvio di una causa civile da molto respiro agli abusivi poiché in Italia un processo civile può durare anche oltre 20 anni. Nelle  notifiche il Comune di Alcamo scrive che le somme debbono essere versate entro 30 giorni dalla notifica dell’ingiunzione fiscale “con l’avvertimento che l’ingiunto entro il predetto termine può proporre opposizione davanti all’autorità giudiziaria e nel caso ciò non avvenisse l’ingiunzione rappresenta titolo esecutivo e precetto. Il Comune quindi procederà all’esecuzione forzata e all’adozione di misure cautelari quali il fermo amministrativo dei beni mobili registrati. L’ipoteca sugli immobili di loro proprietà, il pignoramento di crediti e cose. Come i conti correnti bancari, stipendi e fitti. Il pagamento può essere effettuato mediante versamento sul conto corrente intestato al Comune di Alcamo e con bonifico bancario sulla Tesoreria comunale”. Gli interessati possono richiedere chiarimenti ai dirigenti comunali  Sebastiano Luppino o a Venerando Russo. Ma i ricorsi sono destinati a far rinviare a tempo indeterminato il pagamento delle somme, che dovrebbero scucire gli abusivi. Il Comune difende la fondatezza del suo operato, mentre gli avvocati Alessandro Finazzo e Saro Lauria, nel cui studio della via Rossotti è stato formato il comitato degli abusivi “Articolo 25”, sostengono che il “Comune non può emettere ingiunzioni fiscali ed è errato il calcolo del quantum debbono versare tali abusivi, che sono disponibili a pagare somme eque”. “Invito le persone a presentare subito opposizione – ribatte l’ex consigliere comunale Ignazio Caldarella – promotore del Comitato “Articolo 25” degli abusivi assieme a Giuseppe Orlando, presidente della Confartigianato di Alcamo. Una vicenda molto complessa e delicata dove continua a brillare per assenza l’opposizione, sempre che ad Alcamo esista, in consiglio comunale. Presentare un’interrogazione all’amministrazione comunale non significa attaccare sindaco e giunta, ma solo una possibilità in più per approfondire il problema e quindi fare maggiore chiarezza. Sparpagliati e solo in sporadiche occasioni i consiglieri comunali che ad Alcamo farebbero parte dell’ ipotetica opposizione si sono impegnati su argomenti che riguardano la città. Consiglieri comunali dell’opposizione ad Alcamo? Praticamente distratti o assenti.