Acqua, rete ex-EAS. Poche ore di erogazione in 20 giorni

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Acqua con il contagocce per alcune delle oltre 700 utenze servite, ad Alcamo, dalla conduttura ex EAS, quella che da zona Gammara raggiunge via Ponte dei Ricchi passando da diverse altre contrade molto abitate. Attualmente il servizio acquedotto riesce ad immettere l’acqua nella conduttura, in sostituzione di quella che non arriva più dagli impianti ex EAS e quindi da Castellammare del Golfo, con un intervallo di una decina di giorni e per quattro giornate continuative.

Lo sviluppo della rete, con salite, discese, motori, saracinesche e quant’altro, ha però portato l’acqua in lacune zone per sole 4 ore in circa 20 giorni e per di più con un gettito molto limitato. Il responsabile del servizio acquedotti fa quello che può per distribuire equamente l’acqua in tutte le zone di Alcamo, una città in cui la situazione dell’approvvigionamento è certamente migliorata ma che, a causa di perdite e continui guasti, è sempre al confine della crisi.

La situazione delle oltre 700 utenze servite dall’ex EAS per tramite del comune di Castellammare del Golfo, negli ultimi due anni è stata al centro delle proteste dei residenti e di un braccio di ferro, talvolta anche con colpi bassi, fra le due amministrazioni comunali, quelle guidate dl sindaco Domenico Surdi e dal suo collega Nicola Rizzo.

Dopo un lungo tira e molla il comune di Alcmao ha deciso di subentrare all’EAS cominciando ad immettere l’acqua in quella rete dai serbatoi comunali. I problemi, però, restano. Allo stato attuale, al massimo regime, arrivano al bottino comunale circa 100 litri di acqua al secondo complessivamente, vale a dire da tue le fonti disponibili. Basta un guasto per mandare la distribuzione in tilt.