Acqua ad Alcamo, cronaca di una sconfitta

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Più che comunicati stampa quelli del Comune di Alcamo sull’erogazione idrica sembrano bollettini di guerra in cui puntualmente si annunciano sconfitte. Infatti il filo conduttore da qualche mese è quello della comunicazione dell’ ufficio acquedotto che, i turni di distribuzione dell’acqua sul territorio si mantengono a 7/8 giorni. E forse resteranno per sempre tali. Altre frasi che testimoniano la sconfitta sono per esempio quelle contenute nel comunicato che così recita: “alla data odierna non si può programmare la turnazione dell’intera settimana per l’interruzione della fornitura idrica da parte di Siciliacque”. E poi ancora esecuzione di lavori per avere l’acqua dissalata di Nubia, il cui impianto ormai molto vecchio un giorno si e un altro no si blocca, vari guasti alle altre condutture testimoniano una emergenza senza fine tanto che i disagi sono destinati ad aggravarsi, per la gioia dei venditori privati dell’oro bianco. Un’emergenza di fronte alla quale il Comune è impreparato e dove si dovrebbero cercare le responsabilità. Questa è la cronaca del fallimento dell’ultimo mezzo secolo poiché le varie amministrazioni non sono riuscite a risolvere i problemi. Solo l’ex sindaco Giuseppe Sucameli riuscì ad ottenere l’acqua di Cannizzaro, mentre Ignazio Caldarella occupava il Comune per 86 giorni. Da allora altra acqua ne è entrata poco o niente nelle condutture e questa estate del 2015 sarà ricordata come la peggiore sul fronte dell’erogazione idrica. Sarà ricordata per l’assenza totale della politica locale sul fronte dell’acqua perché impegnata su altri fronti che mediaticamente forse rendono un po’, ma che francamente a molti alcamesi non interessano anzi vorrebbero vedere grande impegno, che non c’è, sul fronte dell’acqua, bene primario in una società che si arroga di definirsi civile. Alcamo città in abbandono con un‘azienda Comune che fa acqua da tutte le parti. Intanto si pensa di rifare la conduttura esterna, spesa 2 milioni e mezzo di fondi comunali. Ma è lecito chiedersi: se si aumentano le tasse per rimpinguare le casse comunali. Se si operano tagli in tutti i settori, in quale pieghe del bilancio potranno essere reperiti due milioni e mezzo?