Abusivi entro 150 metri dal mare. Corte Europea ammette ricorsi di “àKasa”

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Incardinati tutti i ricorsi presentati innanzi alla Corte Europea dei Diritti dellUomo dagli abusivi trapanesi, coordinati dallassociazione ‘àKasa’, e rappresentati in giudizio dagli avvocati Andrea Saccucci dello studio internazionale Saccucci & Partners e Michele Guitta di Trapani. Si tratta di circa 80 persone che hanno costruito i loro immobili entro la fascia dei 150 metri dal mare.

All’esito di un primo esame di ammissibilità, la corte europea ha registrato a ruolo tutti i ricorsi, ritenendoli completi e con motivi non manifestamente infondati.

La corte ha di fatto acclarato che i rimedi interni poco avrebbero influito sulle sorti dei ricorrenti, stante la consolidata giurisprudenza amministrativa sulla retroattività del vincolo, giudicando dunque non manifestamente inammissibile il ricorso anche per i casi che non potevano dimostrare leffettiva difesa avanti alle autorità giudiziarie italiane.

L’associazione ‘àKasa’ , presieduta da Valentina Calvino, lavora da sei anni per raggiungere l’aula di Strasburgo e adesso ci è arrivata. L’associazione e i suoi legali sostengono che siano stati violati diversi articoli della Convenzione Europea per i Diritti dell’Uomo, ai danni dei cittadini di Marsala, Trapani, Erice, Valderice, Custonaci e San Vito Lo Capo, allo stato circa 80, che hanno edificato entro la fascia di 150 metri dal mare.

Il ricorso alla corte europea ha detto l’avvocato Michele Guitta rappresenta oggi lultima spiaggia per quei cittadini che sono caduti nella morsa della burocrazia siciliana che anziché evadere le istanze di sanatoria presentate ai sensi della legge n. 47/85 in tempi dignitosi, con applicazione delle norme vigenti allepoca per come interpretate dalla giurisprudenza amministrativa del tempo, hanno evaso le stesse istanze solo dopo che è intervenuta una nuova legge, la 15 del 1991, che ha stravolto le precedenti norme ma che ha soprattutto avuto efficacia retroattiva.