Abusi sulla figlia e proposte indecenti, poliziotto alcamese chiede interrogatorio

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Richiesta di interrogatorio alla pm Francesca Urbani e istanza al tribunale del Riesame per ottenere un alleggerimento della misura cautelare. Sono questi, per adesso, i passaggi già avviati dall’avvocato Mario Vitiello in difesa del suo assistito, il poliziotto alcamese di quasi 60 anni, accusato di volenza sessuale e maltrattamenti nei confronti della figlia adottiva, da diversi anni maggiorenne.

Una storia davvero turpe cominciata addirittura più di dieci anni fa, quando la ragazza era ancora minorenne e da poco era stata adottata. Un’inchiesta lampo quella della procura di Trapani che, a soli tre giorni dalla denuncia sporta dalla vittima presso la caserma dei carabinieri di Balestrate, ha disposto l’arresto per l’agente in servizio al commissariato di Alcamo. Dal racconto della ragazza sono anche venuti fuori tutta una serie di malumori familiari, invide e gelosie nei confronti di altri componenti della famiglia, dissapori per la scelta del fidanzato da parte della vittima.

La giovane ha anche raccontato di palpeggiamenti, di inviti espliciti ad appartarsi per consumare rapporti sessuali, di frasi volgari in un ampio arco di tempo. Ad inchiodare comunque il padre, alcune lunghe chat su WhatsApp. Le ultime conversazioni, insistenti e pesanti, avrebbero costretto la figlia a bloccare il contatto. Messaggi espliciti, talvolta raccapriccianti, con cui l’indagato avrebbe chiesto alla ragazza di inviargli foto delle parti intime ma anche di lasciare il fidanzato in quanto lei avrebbe meritato di meglio e che, in cambio, sarebbe stata ricoperta di pregiati regali.

Dal racconto della vittima viene anche fuori una conversazione privata tra la ragazza e un altro poliziotto in servizio al commissariato di Alcamo, quindi collega del padre. Sulla condotta dell’agente, che non si sarebbe rivolto ad alcun superiore, sono in corso approfondimenti. Alla luce della gravità dei fatti, secondo il Gip, deve escludersi per il poliziotto la concessione del beneficio della sospensione condizionale della pena. Inoltre, afferma lo stesso giudice per le indagini preliminari di Trapani, allo stato attuale non sussistono elementi idonei a depotenziare la gravità dei molteplici indizi a carico del poliziotto.

Nell’interrogatorio di garanzia, all’indomani dell’arresto che aveva suscitato scalpore in città, l’agente si era avvalso della facoltà di non rispondere. Adesso invece ha chiesto al pm di essere sentito. Dall’interrogatorio potrebbero scaturire novità ma anche le basi sulle quali poggerà la linea difensiva dell’avvocato Mario Vitiello.