‘Giusta remunerazione’ per vendemmiatori, lettera del vescovo Giudanella

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La vendemmia per alcuni tipi di uva è già cominciata, anzi volge alla fine. A giorni comincerà invece la raccolta dei vitigni più diffusi. Un lavoro, quello dei vendemmiatori, che spesso è stato al centro di battaglia contro il lavoro nero e sottopagato. Specialmente nei confronti degli extracomunitari che arrivano in Sicilia per la raccolta dell’uva prima e per quella delle olive poi. Su tali argomenti è intervenuto il vescovo di Mazara del Vallo, Angelo Giurdanella. “Chi coltiva la terra e produce l’uva – ha esordito l’alto prelato – è necessario che abbia la giusta remunerazione per il prodotto, e questo vale anche per altri frutti della terra, che generalmente vengono sottopagati rispetto al loro valore reale. La dottrina sociale della Chiesa lega la dignità e la fatica del lavoro alla stessa dignità dell’uomo”.

Il pensiero di Giurdanella è contenuto in una lettera firmata ieri e rivolta ”a donne e uomini, figli amati di questa terra, – si legge – che stanno soffrendo a causa della crisi che ha mostrato il settore vitivinicolo”. Il vescovo di Mazara del Vallo in questi mesi ha girato le comunità parrocchiali della diocesi e ha incontrato anche contadini preoccupati: le abbondanti piogge di maggio e giugno hanno causato il proliferarsi della peronospora e, dall’altro canto, il caldo torrido dell’estate ha messo in difficoltà il raccolto. “Ammiro la vostra fiducia nel futuro, la vostra voglia di lottare che si traduce nella speranza di un’annata migliore, – ha scritto monsignor Giurdanella rivolgendosi agli agricoltori – e mi commuove, nonostante tutto, il vostro amore per la terra, che con le braccia ed il sudore della fronte avete reso bella e ricca”.

Poi il monito del capo della chiesa mazarese: “Le implicazioni sociali, economiche del cambiamento climatico sono sicuramente una delle più grandi sfide che la politica siciliana deve assumere, con un occhio privilegiato verso le fasce più deboli che in questo momento, sono anzitutto gli agricoltori e i lavoratori dei campi. Una giusta remunerazione per la raccolta dell’uva – ha continuato il vescovo – è una questione, che a differenza del riscaldamento globale, può avere delle risposte immediate dalla politica”. Da qui l’esortazione a tutta la compagine sociale e politica “a individuare al più presto, con vera equità e imparzialità, le soluzioni adeguate per risollevare il settore vitivinicolo, pensando a degli aiuti straordinari  e a riforme strutturali”.