Numeri civici ad Alcamo Marina, installazione con un PUC. Targhette trovate in deposito

0
116

La toponomastica, finalmente e dopo decenni di anonimato, da qualche anno è stata completata ad Alcamo Marina. Ogni via, larga o stretta che sia, a valle o a monte, ha adesso il suo nome. L’operazione risale al gennaio del 2018 con l’installazione di 150 targhe acquistate dal comune di Alcamo con circa 24.000 euro. Da cinque anni a questa parte è certamente diminuito, quasi scemato, il disagio per di chi doveva reperire qualcuno, per un motivo o per un altro. Un’operazione importante rimasta però a metà ma che a breve sarà completata con l’apposizione dei numeri civici.

Durante i primi interventi di ripristino dei locali di contrada Canapè, l’ex carcere mandamentale che poi ospitò gli uffici comunali dei lavori pubblici (adesso trasferiti alle ex Cave Orto di Ballo), i dipendenti comunali hanno infatti rinvenuto, in polverose stanze adibite a magazzini, oltre 6.000 targhette di numeri civici. La numerazione, anni fa, venne sistemata nelle abitazioni di Alcamo Marina. Si trattava di targhette cartacee che quindi, dopo breve tempo, si deteriorano o staccarono del tutto. Sono invece in materiale rigido quelle adesso ritrovate e risalenti ad un acquisto di chissà quanti anni fa.

Il comune di Alcamo, oramai è risaputo, ha pochi operai ed allora sta per essere predisposto un apposito PUC (Progetto di Utilità Collettiva) con il quale i percettori del reddito di cittadinanza saranno impegnati ad apporre i numeri civici in tutte le abitazioni di Alcamo Marina, da zona Aleccia e fino a contrada Magazzinazzi. Nella frazione balneare alcamese sono circa 160 le strade presenti e in cui sorgono abitazioni. Fino al 2018 molte di queste erano ‘innominate’ o avevano un caotico sistema di identificazione attraverso denominazioni con numeri e lettere. Poi la giunta Surdi riprese un vecchio progetto, rimasto in asso durante il commissariamento Arnone, e avviò la nuova toponomastica. Adesso, finalmente, l’apposizione dei numeri civici rinvenuti e dimenticati nei magazzini degli ex uffici comunali di contrada Canapè.