Alcamo-Acqua, torna il telecontrollo nelle reti per ottimizzare la gestione

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00Torna il telecontrollo nella rete idrica di Alcamo. Da tempo fuori uso il Comune ha deciso di ripristinare l’apparato che permetterà di monitorare con attenzione le risorse idriche in entrata e uscita dall’acquedotto e soprattutto di garantire una distribuzione più equa evitando dispersioni e inutili sprechi. Nei giorni scorsi, dopo l’approvazione del piano triennale da pare del consiglio comunale, è stata varata una direttiva da parte del Settore Servizi tecnici, manutentivi e ambientali diretto dalla dirigente Anna Parrino, per attivare le procedure di acquisto del telecontrollo. Si tratta di un sistema via rete radio a frequenze libere, dotato di alimentazione autonoma, per la supervisione e il telecontrollo da remoto di impianti di distribuzione idrica. Una soluzione che si rivolge proprio alle amministrazioni pubbliche che gestiscono impianti e che hanno la necessità di monitorare, automatizzare e gestire a distanza impianti di rete idrici. La rete di comunicazione via radio consente di far transitare in modo bidirezionale, sicuro e stabile i comandi e la raccolta dei dati, con frequenza al minuto, dall’unità centrale fino ai vari punti di controllo, il che permette un monitoraggio accurato e tempestivo. Il sistema è flessibile, cioè viene progettato in funzione della varia morfologia del terreno, e scalabile, ovvero dimensionato in relazione alle reali esigenze di lettura e comando dei singoli punti di adduzione, per evitare sovradimensionamenti inutili. Il software di gestione dell’intero sistema è di semplice utilizzo, permette di programmare in autonomia i comandi, di impostare eventuali allarmi via sms, di produrre grafici, di archiviare i dati storici per future analisi previsionali. Un servizio di non poco conto per un territorio come quello alcamese che soffre spesso la carenza idrica a causa delle sue condotte obsolete. Proprio in quest’ottica necessita un apparato simile dal momento che Alcamo non può permettersi di perdere preziose risorse idriche. Al momento la città conta, quando chiaramente non si frappongono problemi di natura infrastrutturale, su una dotazione giornaliera di 80 litri di acqua al secondo che arrivano dalle sorgenti Dammusi e Mirto, oltre che da Montescuro Ovest. In quest’ultimo caso l’acqua però si paga a caro prezzo: questa fonte dovrebbe essere sostituita nel momento in cui si completeranno gli interventi di risistemazione delle sorgenti di Cannizzaro, impianto fermo da due anni oramai a causa di disfunzioni che non potevano più essere superate con dei semplici interventi di manutenzione ordinaria. Recentemente l’opera è stata appaltata per un totale di un milione e 800 mila euro. Per il telecontrollo il Comune ha stanziato 15 mila euro.