Tasse: a Balestrate è stangata, Alcamo decide oggi

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Via libera dal consiglio comunale alle nuove aliquote delle imposte comunali che portano notizie non certo gradite ai cittadini di Balestrate. La maggioranza a sostegno del sindaco Totò Milazzo ha approvato la tassazione massima sia sulle prime che sulle seconde case. Per quanto riguarda l’Imu e la Tasi sulle prime case si pagherà il 2,5 per mille, sulle seconde case il 10,6: in entrambi casi si tratta del massimo consentito dalla legge. E’ stato inoltre deciso che l’occupante verserà il 10 per cento ed il proprietario il 90 per cento della Tasi. Polemica l’opposizione che non ha votato la manovra: “Nessuna agevolazione prevista per abitazioni non fornite dai servizi, quali pubblica illuminazione, manutenzione strade e fognature, abitazioni con unico occupante, abitazioni e locali tenuti a disposizione per uso stagionale, disabili e famiglie a basso reddito o famiglie numerose” commenta il leader del gruppo consiliare Spazio Comune, Vito Rizzo. “L’opposizione fa solo terrorismo ed è irresponsabile – replica il sindaco Totò Milazzo -. Siamo stati costretti a questa manovra, e loro lo sanno, per via dei tagli dello Stato. Nonostante ciò ci sono ancora da recuperare 130 mila euro rispetto agli stanziamenti che ci venivano garantiti lo scorso anno”. Continua quindi il trend dei Comuni di innalzare al massimo consentito la tassazione, assetati da quegli incassi che sono stati sottratti da Regione e Stato con i tagli ai trasferimenti degli ultimi anni. Questa sera sarà la volta di Alcamo il cui consiglio comunale convocato alle 18,30 sarà chiamato a stabilire le nuove aliquote. La proposta del Comune alcamese, neanche a dirlo, è quella di una tassazione quasi a tappeto e con aliquote al massimo o quasi. Di sicuro la manovra complessiva ammonta a circa 22 milioni di euro: questa è la cifra che l’amministrazione dovrà racimolare in bilancio per far quadrare i conti. In realtà ai aumenti veri e propri rispetto allo scorso anno non ce ne saranno ma bisogna considerare che già l’Irpef è al massimo consentito, e l’imposta sulle seconde case toccherà il 10,6, anche questo tetto massimo, per via dell’introduzione della Tasi. Per l’abitazione principale l’aliquota proposta dalla giunta è al 2,5 per mille, anche questa al massimo consentito. Solo per la Tari, l’ex tassa sui rifiuti, è prevista una seppur minima flessione che si aggirerà in media attorno al 4 per cento ma dopo la stangata dello scorso anno, che ha inciso con un aumento per le famiglie di circa il 40 per cento. D’altro canto il Comune ha le mani quasi legate perché c’è un bilancio da equilibrare per evitare sforamenti al patto di stabilità che avrebbero conseguenze ben peggiori.

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