Alcamo: voto di scambio, ripresa verifica in prefettura

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Ripresi già questa mattina i lavori in prefettura a Trapani per la verifica dei voti contestati alle scorse elezioni amministrative del 2012 di Alcamo. Dopo la sospensione di ieri voluta dalla stessa prefettura di Trapani per chiedere un parere al Cga sull’orientamento da avere per la convalida o meno dei voti contestati, questa mattina la commissione prefettizia ha determinato di riprendere l’iter in base proprio alle indicazioni arrivate in tempo record dal consiglio di giustizia amministrativa. Sino a questo momento sono state scrutinate 7 sezioni e presi in esame una sessantina di voti contestati sia da parte dell’attuale sindaco Sebastiano Bonventre, sia da parte dell’allora sfidante al ballottaggio Niclo Solina. Allo stato attuale due i voti che lo stesso Solina avrebbe guadagnato, stando al resoconto dell’avvocato che difende la posizione di Bonventre, Alessandro Finazzo: “Sino ad oggi – sostiene Finazzo – è semplicemente emerso che ci sono stati degli errori fisiologici che si riscontrano in ogni competizione elettorale. La riprova è il fatto che queste contestazioni delle schede sono sostanzialmente eque, da una parte e dall’altra”. “E’ evidente da queste prime battute dell’analisi delle schede – aggiunge il sindaco Sebastiano Bonventre – non viene fuori alcun voto di scambio, come invece paventato dal mio avversario alle scorse elezioni. Se davvero fosse stato così le schede da contestare certamente avrebbero dovuto essere di gran lunga superiori quelle attribuite a me ed invece non è stato così. A prescindere da come andrà a finire questa verifica io sono assolutamente sereno”. Abbiamo cercato di contattare telefonicamente Niclo Solina che però si è reso irreperibile. Si è arrivati a questa verifica per effetto dei diversi ricorsi presentati proprio da Solina il quale evidenziò come furono assegnati a Bonventre diversi voti che, a detta sua, erano invece da annullare per alcuni segni nelle schede. Ricorsi che inizialmente furono respinti ma che poi vennero accettati quando emersero indagini della Procura di Trapani, ben due, sul presunto voto di scambio proprio ad Alcamo. In questi due anni ad Alcamo è successo di tutto: ricorsi, controricorsi, denunce, querele, dibattiti politici, interrogazioni parlamentari. Per l’esattezza sono due i procedimenti giudiziari a carico dell’ex senatore Nino Papania del Pd e di alcuni esponenti del suo entourage per quanto riguarda il presunto caso di voto di scambio rilevato dalla Procura di Trapani alle scorse amministrative durante le quali vinse il candidato sindaco sostenuto dall’ex parlamentare, per l’appunto Bonventre, per soli 39 voti di scarto sullo sfidante Solina. Da intercettazioni ambientali emergerebbe per l’appunto la figura dell’ex parlamentare e di molti suoi fedeli accusati di essere stati in grado di condizionare il voto ed alterarne il risultato dietro promesse di denaro e posti di lavoro, e distribuzione di generi alimentari. Un processo vede gli imputati accusati di associazione a delinquere finalizzata al voto di scambio, l’altro per voto di scambio. Il 4 dicembre, poi, è attesa la sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa, organo di appello del Tar, che ha disposto proprio la verifica, e che potrebbe ribaltare il risultato del voto.

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