Alcamo: Cuba delle rose, a rischio lavori

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Una delle più importanti opere pubbliche in itinere rischia di rimanere un’incompiuta ad Alcamo. Si tratta del recupero di un vero e proprio pezzo di storia della città e di un patrimonio della Sicilia, la Cuba delle Rose che si trova nel complesso attorno al Castello di Calatubo. L’allarme viene lanciato dall’associazione di volontariato “Salviamo il Castello di Calatubo” che riferisce di avere appreso la notizia direttamente dal Gal del Golfo di Castellammare, l’organismo che ha finanziato la prima parte degli interventi che hanno riguardato il recupero della Cuba: “Il responsabile di Piano del Gal – si legge in una nota dell’associazione che ha partecipato ai primi interventi di restauro – ha reso noto la reale possibilità che i lavori di ristrutturazione e riqualifica della Cuba siano definitivamente interrotti poiché fino a martedì scorso non vi era stata nessuna presentazione, da parte dell’Ufficio Tecnico di Alcamo, del secondo progetto per la sistemazione del verde e dell’ambiente pertinente all’antica struttura”. Il tempo limite per la consegna dei lavori è previsto per il prossimo 4 ottobre. La Cuba non è altro che una cisterna araba risalente a circa mille anni fa. Siamo in presenza di un manufatto di straordinaria importanza: la cisterna dalla caratteristica forma di dammuso era il punto di raccolta delle acque provenienti da una vicina sorgiva. Interventi che sono stati finanziati per un ammontare di quasi 160 mila euro dal Gal del Golfo di Castellammare. Ad essere in bilico gli altri interventi programmati

Siamo in presenza di un manufatto di grandissimo valore archeologico. Il programma ea quello di recuperare uno dei beni architettonici unici nel suo genere in Sicilia. E’ infatti una delle poche costruzioni cosiddette “cube” ancora presenti in loco e che, come ha rilevato la Sovrintendenza ai Beni Culturali, conserva alcune caratteristiche della forma dei “dammusi”, in siciliano “tetti”, con pianta quadrangolare sormontati da copertura a cupola usata per la raccolta delle acque piovane che alimentavano le cisterne. Da considerare che la Cuba era la fonte di approvvigionamento idrico del Castello di Calatubo. Le acque pervenivano tramite uno specifico “qanat”, conduttura idrica di tipica origine araba. La fontana è formata da una camera interna dove c’è tutt’ora dell’acqua, e dalla vasca situata all’esterno che è collegata alla camera.

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