Un bando da 50 milioni di euro per 35 impianti di depurazione di acque reflue in provincia di Palermo, che servono 31 comuni per una popolazione che, d’estate, raggiunge circa 280.000 persone. I depuratori saranno affidati per due anni dall’AMAP ad un unico soggetto che si aggiudicherà la gara. Tra i 35 impianti anche quello di contrada Forgia a balestrate, contrada Pollastra a Partinico, contrada Mandrianova di Camporeale e contrada Maddalena a Corleone. L’impresa che si aggiudicherà l’appalto dovrà curare conduzione, sorveglianza, controllo e lavori di manutenzione dei depuratori in quasi tutta la provincia di Palermo, tranne quelli del capoluogo e alcuni altri pochi della provincia che restano invece a gestione interna.
Anche se l’importo complessivo impegnato dall’azienda è di 50 milioni, ad essere soggetta ad un ribasso d’asta sarà solo la quota di 36 milioni relativa ad una parte dei lavori e servizi. Non saranno infatti ammessi ribassi per i costi del personale, della sicurezza sul lavoro e per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti prodotti, classificati come industriali altamente inquinanti. Le aziende partecipanti avranno tempo fino all’otto aprile per presentare le loro offerte. “Per Amap – spiega Alessandro Di Martino, Amministratore Unico della società – si tratta di uno dei più grossi investimenti inseriti nel piano industriale e dal bilancio pluriennale, che ha complessivamente previsto interventi per oltre 600 milioni, per i quali si ricorrerà ai fondi del PNRR, del CIPE e a risorse interne.”
La gara sarà aggiudicata con il principio della offerta economicamente più vantaggiosa sulla base del miglior rapporto qualità prezzo. Non sarà quindi solo il ribasso sulla base d’asta da 36 milioni a determinare la scelta del vincitore, ma saranno anche altri parametri legati alla qualità delle soluzioni tecniche proposte, nonché la previsione di soluzioni a lungo termine anche per l’abbattimento dei consumi e dei costi di gestione. Oltre che della manutenzione ordinaria e straordinaria, la ditta vincitrice sarà anche responsabile della redazione di un piano di sorveglianza e controllo che si avvalga di tecnologie digitali per garantire il monitoraggio costante della qualità di esercizio, per la prevenzione dei disservizi e per l’efficienza continua degli impianti.
Nel corso del biennio, l’impresa aggiudicatrice del mega-appalto dovrà anche produrre un “Piano degli interventi per la messa in sicurezza del ciclo di trattamento” dei diversi depuratori, un documento fondamentale che servirà per la pianificazione futura di ogni ulteriore investimento ed intervento, individuando priorità e interventi più urgenti.