Partinico: Commissione rifiuti, ancora stop

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PARTINICO. Il consiglio comunale si impantana ancora sulla delibera di costituzione di una commissione d’indagine sul servizio di raccolta rifiuti gestito dall’Ato Palermo 1. Ancora una volta maggioranza e opposizione non hanno trovato la sintesi attorno alla composizione dell’organismo che dovrebbe andare a indagare sui costi e sulla gestione del servizio di smaltimento dell’immondizia in città, croce della comunità in questi anni per i continui stop alla raccolta che hanno spesso fatto piombare il territorio in vere e proprie emergenze igienico-sanitarie. Ancora una volta è stato tutto rinviato alla prossima seduta dopo che il consiglio ha quantomeno trovato l’accordo sull’allargamento della commissione da tre a cinque componenti. Proposta che era stata avanzata dal consigliere di opposizione Francesco Di Trapani dopo il veto posto dalla maggioranza a sostegno del sindaco Salvo Lo Biundo di nominare come rappresentante dell’opposizione Gianluca Ricupati, a cui di diritto sarebbe spettata anche la presidenza: “La maggioranza pone il veto su di me – afferma Ricupati – credendo di poter prevaricare i diritti dell’opposizione. Le cose sono due: o hanno paura del sottoscritto oppure è semplicemente una scusa per affossare uno strumento che potrebbe servire a scoprire cose che è meglio non sapere”. La coalizione che supporta il primo cittadino acconsente all’allargamento della commissione a patto che anche i rappresentanti dell’opposizione vengano designati da loro: “Non possono prevaricare i diritti dell’opposizione, un atteggiamento ostile” tuona Di Trapani. Alla fine la maggioranza ha designato tutti e 5 i componenti, nominando nelle file dell’opposizione Francesco Di Trapani e Michele Chimenti. Quest’ultimo però ha rassegnato subito le dimissioni, motivo per cui la commissione d’indagine non è operativa. Tutto verrà deciso nel prossimo consiglio comunale: “Non abbiamo timore di nulla – replica il consigliere di maggioranza, Giuseppe Barbici – anche perché tutti gli atti già in passato sono stati inviati alla procura per indagare proprio sulla gestione dell’Ato. Abbiamo scelto dei rappresentanti di opposizione che più di tutti hanno competenza tecnica e storica in materia. Non accettiamo però alcuna imposizione”. Il tema dei rifiuti a Partinico è molto delicato e certamente ciò che è accaduto dall’ingresso dell’Ato in poi ha creato non pochi dubbi. Anzitutto, secondo quanto documentato in un dossier di Rifondazione comunista, i costi di raccolta dei rifiuti sono lievitati da 650 mila euro nel 2004 a  quasi 6 milioni di euro nel 2012. Si evincono anche acquisti e noleggi di mezzi via via crescenti sino a giungere a quasi 2 milioni di euro e costi per le manutenzioni e le riparazioni degli stessi mezzi a noleggio per una spesa annua pari a quasi mezzo milione di euro. Nel mezzo c’è stato anche il licenziamento di un assessore, Bartolo Parrino, arrivato al culmine di una serie di contestazioni fatte alla società d’ambito.

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