Alcamo, il Pd torna a fare il “leone” in consiglio

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ALCAMO. Torna a respirare il Partito Democratico ad Alcamo, fino a poche settimane dato quasi per spacciato e prossimo a ridimensionare la sua visibilità istituzionale al Comune. Dopo il rientro di Alessandro Longo nel gruppo consiliare, da cui si era autosospeso per qualche mese, ieri hanno ufficializzato la loro adesione sempre al gruppo dei Democratici altri due consiglieri: si tratta di Leonardo Castrogiovanni e Francesco Dara, provenienti dall’oramai disciolto movimento Articolo 4 del deputato regionale Paolo Ruggirello. I due esponenti del civico consesso hanno avuto l’ok al loro ingresso dal coordinamento regionale del Pd anche per effetto dell’accorpamento in assemblea regionale del gruppo di Articolo 4 con il Partito Democratico. “Superata la fase di criticità che ha accompagnato questa scelta di apertura fatta dal partito nazionale, – sottolinea Ruggirllo – sul territorio trapanese Alcamo è il primo Comune che apre ai nuovi consiglieri che vanno a sostenere l’amministrazione Bonventre. Un esempio che dovranno seguire tutti gli altri gruppi in vista della scomparsa di Articolo 4”. Una vera manna dal cielo per i Democratici alcamesi che hanno subito una pesantissima involuzione ad Alcamo, in termini sicuramente numerici e quindi anche di forza politica. Ad un certo punto, infatti, il gruppo consiliare era con un solo consigliere, l’attuale presidente del consiglio Giuseppe Scibilia, il quale però ha subito tracciato la nuova era del partito. Era stata messa in discussione la posizione del Pd proprio per effetto di questa involuzione: alla fine delle elezioni del 2012 il gruppo consiliare contava ben 7 consiglieri e di questi ben 6 hanno lasciato via via questa formazione, compresi i leader storici come l’ex sindaco Giacomo Scala che oggi sostiene di avere abbandonato i democratici perché lasciato solo. Da qui a breve dovrebbe esserci oltretutto un rimpasto di giunta, per effetto delle tante mutazioni avvenute nel panorama politico locale e quindi anche all’interno del civico consesso. Il pd rischiava seriamente di perdere almeno una delle due postazioni in giunta, dal momento che ha anche la presidenza del consiglio. La ricomposizione del gruppo consiliare che porta a 4 gli esponenti dei democratici dovrebbe far rientrare questa ipotesi anche se quasi inevitabilmente almeno uno dei due assessori in quota, Antonino Manno e Selene Grimaudo, saranno chiamati a lasciare per far spazio ad un rappresentante della corrente di Ruggirello.