Alcamo: incendiato portone di casa, rompicapo investigativo

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Uno pneumatico e del liquido infiammabile: con questi semplici mezzi gli attentatori questa notte hanno appiccato le fiamme al portoncino in legno di un’abitazione in via Fusinato. Un piano studiato nei minimi particolari perché chi ha agito lo ha fatto con il chiaro intento di provocare un pesante danneggiamento. Ed effettivamente così è stato: le fiamme in pochi minuti hanno avvolto il portoncino e lo hanno completamente distrutto. Solo il tempestivo intervento dei vigili del fuoco del locale distaccamento ha evitato che le fiamme potessero ulteriormente propagarsi. Ad avere avviato le indagini i carabinieri della locale Compagnia, guidati dal capitano Savino Capodivento, che si trovano di fronte ad un vero e proprio rompicapo. L’abitazione presa di mira risulta essere affittata ad un tunisino trentenne da tempo residente ad Alcamo che oltretutto in questo momento risulta essere tornato, si presume temporaneamente, nel suo paese d’origine. Non ha alle spalle alcun precedente penale e la sua attività lavorativa è quella di venditore ambulante e quindi, in quanto tale, spesso è impegnato fuori paese. Appare quindi difficile potere dare una chiave di lettura a quella che si presenta come una vera e propria intimidazione. Da considerare però che allo stesso tunisino fu dato alle fiamme un furgone qualche mese fa , posteggiato in Piano Santa Maria. Tutte le ipotesi al momento sono al vaglio degli inquirenti ma in queste prime ore si sta scartando quella di un possibile contesto criminale. Si batte più che altro la pista della vita privata: magari qualche screzio con il tunisino, in ambito lavorativo o nella vita sociale, ha portato qualcuno a compire questo gesto per un possibile regolamento di conti. I carabinieri ed i vigili del fuoco, durante le operazioni di spegnimento dell’incendio, hanno notato a terra delle tracce di uno pneumatico bruciacchiato: cosa che fa indiscutibilmente ipotizzare che il rogo sarebbe stato appiccato proprio utilizzando questo copertone e cospargendolo di liquido infiammabile. Allo stato viene invece escluso una possibile ritorsione nei confronti del proprietario dell’immobile che ha dato in affitto l’appartamento. Il tunisino da lungo tempo risulta essere affittuario, motivo per cui appare improbabile che qualcuno possa avere dato alle fiamme il portoncino dell’abitazione di via Fusinato per intimidire il titolare dell’immobile. Questo è l’ennesimo raid doloso con il fuoco che si verifica ad Alcamo: una lunghissima scia che ha avuto il suo culmine a cavallo tra il 2013 e lo scorso anno, con decine di incendi ad auto e abitazioni. In questo primo scorcio di anno invece questi episodi appaiono meno frequenti: l’ultimo incendio si è verificato nella notte dello scorso 14 marzo quando è andato a fuoco un trattore gommato in via Puglisi. Sul posto non è stato trovato alcun elemento utile all’indagine che è stata aperta dal commissariato di polizia: gli agenti stanno seguendo il caso con “strettissimo riserbo”. Il mezzo risulta essere intestato ad un incensurato alcamese di 60 anni.