Violenza su donna ucraina a Trapani, medico descrive soccorso. Imputato: “Ero ubriaco”

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Nuovi particolari sulla vicenda della violenza sessuale da parte del trapanese Francesco Paolo Anguzza ai danni di Natalia, donna ucraina che conosceva e che ogni tanto frequentava. Nell’udienza di ieri, al tribunale di Trapani, è stato sentito come testimone il medico del Sant’Antonio Abate che intervenne chirurgicamente per suturare profonde ferite zona perineale della vittima. Danni fisici permanenti quelli subiti dall’ucraina. Un rapporto sessuale, quella sera, fra il trapanese e la straniera, finito male quando l’uomo avrebbe chiesto una prestazione particolare. Al diniego di Natalia sarebbe scattata la violenza.

Anche nell’incidente probatorio dei mesi scorsi la vittima, rappresentata dall’avvocato Fabio Sammartano, aveva dichiarato di aver subito un’ulteriore iniziativa sessuale contro la sua volontà. Ieri l’imputato, difeso dall’avvocato Salvatore Galluffo, ha confessato di essere ubriaco durante il rapporto sessuale e quindi di non ricordare granché dell’accaduto. Secondo il suo racconto si sarebbe poi addormentato davanti un portone del centro storico, subito dopo la partenza dell’ambulanza, “perché non riusciva a tornare a casa”. La prossima udienza del processo è stata fissata per il 13 settembre per sentire altri testimoni.

Il triste episodio è accaduto nella notte fra 24 e 25 novembre scorsi nei pressi di Porta Botteghelle alle Mura di Tramontana a Trapani. Non appena la donna ha cominciato ad avere perdite, Anguzza si sarebbe fermato. La panchina della zona è stata trovata sporca di sangue. Immediate le indagini della polizia che hanno subito portato all’arresta del trapanese, inchiodato dalla descrizione della vittima ma anche dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza. La vicenda fece parecchio scalpore anche perché verificatasi a ridosso della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne che, ogni anno, si celebra in tutto il mondo il 25 di novembre.