Vigili urbani di Alcamo verso lo sciopero, clima teso con l’amministrazione

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È un’escalation di tensione quella che, da febbraio a oggi, ha portato il Corpo di Polizia Municipale di Alcamo a proclamare uno sciopero per il 21 giugno, data che corrisponde al culmine della festa della Madonna dei Miracoli. Un percorso segnato da denunce sindacali, confronti con l’amministrazione, promesse mancate e botta e risposta infuocati. Tutto inizia lo scorso febbraio, quando il sindacato Funzione Pubblica di CGIL proclama lo stato di agitazione dei vigili urbani durante un’assemblea al Collegio dei Gesuiti. Sul tavolo, problemi strutturali noti da tempo: organico ridotto, turni notturni coperti da pochi agenti, mezzi insufficienti, contratti ancora part-time per molti dipendenti, formazione professionale a singhiozzo a cui si aggiunge il mancato riscontro da parte dell’amministrazione a due richieste formali di incontro. Arriva una prima apertura: si tiene un confronto tra sindacati e amministrazione. Partecipano CGIL, CISL e UIL, il comandante della municipale Ignazio Bacile, il sindaco Surdi e l’assessore Vito Lombardo. Il Comune si impegna a valutare un percorso per la trasformazione dei contratti a tempo pieno e a migliorare le condizioni operative. Ma con il passare dei mesi il malcontento non si placa. Pochi giorni fa infatti, i lavoratori tornano in piazza sostenuti dalla FP CGIL. “Le rassicurazioni non hanno prodotto risultati concreti”, lamentano.

Il punto più critico resta l’orario di lavoro: ancora nessuna svolta sulla trasformazione dei contratti da 24 a 36 ore. L’assemblea pubblica davanti il municipio di Alcamo, sfocia quindi nell’annuncio dello sciopero proprio per il 21 giugno. «Disattesi gli impegni presi al tavolo di raffreddamento di marzo», accusa la CGIL. Oggi la replica ufficiale del sindaco. Surdi si dice “stupito” e parla di “iniziativa strumentale”, giudicando “inopportuno” lo sciopero proclamato proprio nel giorno della festa di Maria SS. dei Miracoli. Difende il lavoro svolto dall’amministrazione per stabilizzare i contratti part-time, ma precisa che ogni passo deve essere ponderato alla luce delle risorse disponibili. «Le trasformazioni in altri settori – afferma – sono state possibili solo grazie a fondi vincolati. Creare confusione è fuorviante». Il primo cittadino ribadisce la volontà di coinvolgere tutte le sigle sindacali e richiama la CGIL a un confronto, ma la frattura appare ormai evidente e a pochi giorni dalla mobilitazione, il clima resta teso.