Viadotto ‘Calatubo’, ferro a vista in alcuni piloni. Controlli ANAS

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Dodici anni fa, il collega Salvatore Tartamella, scomparso prematuramente nel 2012, aveva raccontato dei piloni dell’autostrada A29 che sostengono l’alto e lungo viadotto Calatubo fra gli svincoli di Balestrate e Alcamo Est.  La vicenda arrivò anche alla ribalta nazionale, con il TG3 che dedicò spazio al collega e alla sua inchiesta. L’ANAS poi intervenne in qualche maniera, e si vedono ancora le macchie scure del cemento che venne utilizzato per l’occasione, ma Tartamella venne indagato per procurato allarme.

Le condizioni del viadotto, dodici anni dopo, sembrano però essere in sofferenza. In un paio di piloni è venuta alla luce la griglia di ferro del cemento armato. Non siamo tecnici e non possiamo parlare di staticità della struttura ma di certo, quando in un pilastro delle nostre case, scoppia e spunta il ferro, si interviene immediatamente. Chi possiede un’azienda agricola nel vallone ci ha anche raccontato che l’acqua del fiume avrebbe provocato problemi alla base di atri piloni. Proprio in questi giorni l’ANAS, con una squadra di operai specializzati, sta monitorando i viadotti di tutta l’autostrada A/29, da Palermo a Mazara del vallo e Trapani.

Con un apposito cestello si sono calati lungo i piloni per controllare eventuali problemi. L’intervento ha riguardato anche il viadotto Calatubo che conta una ventina di piloni che vanno dagli 80 ai 4 metri di altezza. Sotto l’imponente struttura passa la strada interprovinciale che collega la zona industriale Sasi di Alcamo con Balestrate e alcuni agricoltori che hanno terreni nei pressi hanno raccontato di avere ricevuto danni al loro mezzo con piccole pietruzze cadute dal ponte.

Non vorremmo beccarci alcuna denuncia per procurato allarme, fra l’altro non siamo ingegneri, ma ciò che si vede in alcuni punti dei piloni del viadotto autostradale Calatubo non sembra molto in regola. Va tutto bene? ci sarà da intervenire? Con urgenza o meno? Sarà l’Anas a stabilirlo.