Via libera al nuovo piano della rete sanitaria della Regione siciliana. Nuove strutture per 300 milioni

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E' iniziata oggi la campagna vaccinazioni contro il covid al Papa Giovanni XXIII di Bergamo, uno degli ospedali maggiormente colpiti e sotto pressione nella prima fase della pandemia. Ad essere vaccinati sono stati 150 operatori tra medici, infermieri, operatori sanitari, amministrativi e tecnici che non hanno contratto il virus, 5 Gennaio 2021. ANSA/UFFICIO STAMPA ASST Papa Giovanni XXIII

Via libera  al Piano della rete territoriale di assistenza sanitaria della Regione siciliana, in attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Più di 300 milioni di euro di risorse del Pnrr sono stati destinati alla costruzione, in tutta la Sicilia, di 43 ospedali di comunità, 156 case di comunità e 50 centrali operative territoriali.  Gli ospedali di comunità rappresentano strutture socioassistenziali intermedie tra l’assistenza domiciliare e l’ospedale e hanno l’obiettivo “di evitare ricoveri inappropriati –scrive la Regione-, garantendo assistenza a pazienti con condizioni non complesse. Nel dettaglio in provincia di Trapani, ne saranno 3. Il costo complessivo regionale ammonta a 96 milioni e 444 mila euro. Le case di comunità, invece, rappresentano l’assistenza di prossimità. In queste strutture saranno erogati interventi sanitari multidisciplinari e di integrazione sociale.

Sono i luoghi, di più facile individuazione – dice la Regione-, in cui i cittadini entrano in contatto con il sistema di assistenza”. Il Piano della rete territoriale ne prevede 13 in provincia di Trapani di cui uno ad Alcamo. Le centrali operative territoriali, infine, svolgeranno funzioni di coordinamento e di raccordo nella presa in carico dei pazienti. I 50 previsti dal Piano, per un totale di 8 milioni e 480 mila euro. Quattro in provincai di Trapani. «L’obiettivo che ci siamo posti – dice l’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo – è quello di portare la sanità ad un livello sempre più prossimo al cittadino”. Si cerca di migliorare l’assistenza sanitaria il primo impegno che dovrebbe avere ogni governo, ma purtroppo la sanita fa acqua da tutte le parti e tanto per fare un esempio occorrono mesi e mesi prima di potere effettuare un esame, mentre a pagamento e dai privati le richieste soddisfatte in poche ore