Processo “Iuventa”, governo chiede di essere parte civile. Interprete aggiuntivo

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Rischiano fino a 20 anni di carcere i 21 membri dell’equipaggio della Iuventa, la nave sequestrata nel porto di Trapani nell’agosto del 2017, accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Nell’ultima udienza celebrata ieri, il Ministero dell’Interno e la Presidenza del consiglio hanno chiesto di essere ammessi come parte civile nel processo al fine di chiedere un risarcimento danno a coloro che hanno contribuito al salvataggio di persone in difficoltà in mare. L’accusa, infatti, aveva accertato che, seppure questa imbarcazione in qualche caso fosse intervenuta per salvare vite umane, in più casi invece tali azioni non erano avvenute a fronte della sussistenza di un imminente pericolo di vita.

I migranti in partica, sempre secondo l’accusa, venivano scortati dai trafficanti libici e consegnati non lontano dalle coste nordafricane all’equipaggio della Iuventa, che li prendeva a bordo. Tra le decisioni assunte ieri giudici, vi è anche la necessità di fornire un’ulteriore assistenza linguistica agli imputati tramite la nomina di un interprete aggiuntivo, al fine di “garantire un’effettiva partecipazione al processo”. Di recente, infatti, si era registrata una polemica tra difesa e la stessa procura della Repubblica di Trapani: in particolare, i difensori degli imputati, con una nota-stampa – avevano denunciato che gli interrogatori del 29 ottobre e del 12 novembre erano stati interrotti perché la Questura di Trapani non era in grado di fornire un interprete adeguato. Circostanza questa aveva condotto la Procura trapanese a sostituirlo presentando, però, lo stesso interprete di prima. Immediata la reazione dei legali degli imputati che avevano rifiutato di firmare il verbale al termine dell’interrogatorio per presunta violazione di un equo processo.

Per questi motivi, è stata ammessa la presentazione delle registrazioni audio che la difesa aveva effettuato, prudenzialmente, durante l’interrogatorio di uno degli imputati. Infine, sono stati nominati quattro esperti per preparare le trascrizioni di tutti gli interrogatori. La prossima udienza è stata fissata al prossimo 13 gennaio.