Valzer dei tre ospedali. Marsala verso normalità, Partinico no, Alcamo si ingolfa

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Mentre è stata fissata nel 18 maggio, vale a dire lunedì prossimo, la data del ritorno alla normalità dell’ospedale Paolo Borsellino di Marsala, data che potrebbe slittare di qualche giorno, l’assessorato regionale alla salute non ha ancora comunicato certezze sul futuro del nosocomio di Partinico. Anzi il cammino delle due strutture ospedaliere appare proprio legato. Infatti nella nota indirizzata dal direttore generale dell’ASP di Trapani ai direttori sanitari di presìdi e dipartimenti di Marsala, Mazara del vallo e Trapani viene specificato che gli eventuali nuovi pazienti positivi e i casi sospetti, così come disposto dalla Regione, saranno portati all’ospedale Civico di Partinico che, fino a nuove modalità organizzative, deve essere considerato covid-hospital non soltanto per il territorio palermitano ma anche per la provincia di Trapani.

Insomma chi aveva finora visto dietro l’angolo il ritorno alla piena funzionalità del presidio partinicese, sembra destinato a rimanere deluso, e ancora a lungo. Sabato scorso, dinanzi al nosocomio, si è tenuta una nuova protesta che però pare non abbia sortito alcun effetto tranne che la promessa che, prima o poi, l’ospedale tornerà alla sua piena operatività. Quello che preoccupa è proprio il ‘poi’ tant’è che le disposizioni sull’ospedale di Marsala, legate a quello di Partinico, sono arrivate poi, cioè dopo la protesta. Quindi la linea è rimasta sempre quella, almeno per ora.

Fra l’altro la destinazione dell’ospedale di Partinico interamente a struttura dedicata al coronavirus sta creando non pochi disagi al vicino San Vito e Santo Spirito di Alcamo. Qui gli accessi al pronto soccorso si sono decuplicati quando il numero di sanitari in servizio e la scarsa ampiezza dei locali sono rimasti sempre gli stessi. Il personale è stato anche vittima di eccessi di nervosismo da parte di utenti costretti, dall’incrementata affluenza, a lunghe attese prima di potere accedere.