Una denuncia che fece dimettere Bonventre cambiando la politica. ASU assolta anche in appello

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Quella denuncia, nel novembre del 2014, aveva provocato la caduta del governo della città di Alcamo. Il sindaco Sebastiano Bonventre, infatti, si dimise poi immediatamente, nel 2015, dopo essere sato raggiunto dall’avviso di garanzia per abuso d’ufficio e omissione di atti, si dimise dalla carica. Da lì l’arrivo del commissario Giovanni Arnone e quindi l’ascesa al Comune di Domenico Surdi e dei 5 Stelle. Adesso è arrivato l’ultimo atto di quelle vicende giudiziarie che aprirono un nuovo momento politico per la cittadina alcamese. Bonventre, nel corso degli anni, è stato assolto da ogni cosa, anche in altri procedimenti scaturiti da elezioni, quelle del 2012, davvero piene di veleni e di accuse al vetriolo.

L’ex primo cittadino, contro quella denuncia del 2014, era andato al contrattacco denunciando per calunnia la dipendente del comune, un’ASU che era stata sospesa dal servizio. Dopo che il comune aveva presentato richiesta di decadenza dal bacino all’ufficio provinciale del lavoro. La donna venne poi citata in giudizio per calunnia, dal GUP Caterina Brignone, per avere accusato accusato l’allora sindaco della città di Alcamo, Sebastiano Bonventre, di abuso d’ufficio e lesioni personali; accuse per le quali sia il Pm che il Gup Cavasino avevano chiesto ed ottenuto, per l’ex primo cittadino, assistito dall’avvocato Antonino Gucciardo, l’archiviazione già pochi mesi dopo l’inizio del procedimento. L’ex lavoratrice ASU del comune di Alcamo venne assolta in primo grado ma la sentenza u appellata tanto dalla parte civile quanto dal pubblico ministero che chiedeva la condanna dell’imputata agli effetti penali.

Si arriva quindi ai giorni nostri ed ecco la sentenza di appello (ben sette anni e mezzo dopo la famosa denuncia) che assolve nuovamente la donna proprio a pochi giorni della prescrizione del reato di calunnia. “Nel pieno rispetto della decisione assunta, non possiamo nascondere che certamente non era questo – ha detto l’avvocato Gucciardo –  l’epilogo della vicenda che ci aspettavamo. È comunque una vicenda emblematica dei gravi problemi che affliggono la giustizia in Italia.  Da avvocato iscritto alla Camera Penale di Trapani ritengo che il tema della ragionevole durata dei processi sia una delle questioni più delicate da affrontare – ha concluso l’avvocato dell’ex sindaco Bonventre – in termini di giustizia e civiltà giuridica di una nazione”.