Tutti a cavallo per difendere l’ospedale di Alcamo. Cento cavalieri il 24 aprile

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Cento cavalieri partiranno da Castellammare del Golfo per andare ad espugnare il “fortino”: l’ospedale san Vito e Santo Spirito per evitare ulteriori tagli e sollecitare il potenziamento dei reparti. L’appello agli appassionati di cavalli di tutta la provincia è stato lanciato da Enzo Borruso, cardiologo in pensione in prima linea con il Comitato Alcamo 32, che da oltre un anno si batte per il nosocomio alcamese. Dopo il concentramento davanti l’ospedale adunata in piazza Ciullo. “L’iniziativa in collaborazione con l’associazione Trakker del Golfo- dice Enzo Borruso-  grazie alla disponibilità dimostrata da Giovanni La Piana che assieme a Vito Lentini hanno fatto il giro d’Italia cavallo per raccogliere fondi per i bambini che hanno bisogno dell’ippoterapia. Data fissata per la manifestazione il 24 aprile”. I dieci consiglieri comunali dell’opposizione intanto hanno deciso di occupare la sala consiliare se entro il 19 aprile non avranno la possibilità di incontrare i vertici dell’Asp trapanese. Stringono alleanza Alcamo, Castellammare e Calatafimi Segesta che hanno un punto di riferimento nell’ospedale San Vito e Santo Spirito da quasi venti anni lavorato, come un pugile, ai fianchi che ha comportato chiusure e trasferimenti di reparti.

Mentre prosegue la raccolta di firme, già superate le seimila, suona forte la sirena di un allarme: “No alla Casa della Comunità all’interno dell’ospedale di Alcamo”. Nel PNRR vengono introdotte per la prima volta queste strutture  che dovrebbero sostituire le preesistenti “Case della Salute” assumendone le funzionalità e implementandone alcune. La richiesta è stata avanzata, nei giorni scorsi,  da una delegazione che si batte per evitare la chiusura o la riduzione dei servizi a Margherita La Rocca Ruvolo, presidente della commissione regionale sanità. La delegazione in missione a Palermo era composta dai consiglieri comunali Franco Orlando e Giuseppe Stabile e dai componenti del Comitato Alcamo 32. Il cardiologo Enzo Boruso e dall’infermiere Tonino Benenati, entrambi in pensione, ma che ben conoscono le problematiche del San Vito e Santo Spirito.

“Queste strutture – dice Franco Orlando – vanno allocate in specifici immobili. Per Alcamo e Salemi deciso dall’Asp di Trapani all’interno degli ospedali. Temiamo a ragione che se ciò si verificasse verrebbero ridotti o aboliti reparti e servizi. E Alcamo negli anni è stata particolarmente penalizzata. Chiediamo anche che vengano garantiti i posti previsti nella pianta organica dell’ospedale”. “La legge prevede – dice Enzo Borruso- che la Casa della Comunità, ovvero poliambulatorio, deve occupare un immobile di 800 metri quadrati e nell’ospedale non ci sono questi numeri. Vanno cercati altrove locali adeguati”