L’ex senatore alcamese del Pd, Antonino Papania, 66 anni, resta in carcere. I giudici del tribunale di Trapani hanno respinto la richiesta formulata dai difensori, Vito Di Graziano e Saro Lauria, per ottenere gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. Il pubblico ministero aveva dato parere favorevole. Gli avvocati hanno preannunciato appello. La custodia cautelare scattata nel settembre dello scorso anno con l’operazione antimafia “Eirene” per il quale sono sotto processo 13 imputati. Papania assieme all’ex vice sindaco Pasquale Perricone, 69 anni, sono imputati solo per voto di scambio politico mafioso. Il processo entrerà nel vivo a Trapani martedì sei giugno. Seguirà quella del 20 giugno. Ogni mese previste due udienze essendo dieci imputati in carcere.
Ma i guai giudiziari per l’ex senatore non si esauriscono con questo processo. Infatti Antonino Papania, il suo braccio destro Angelo Rocca, ai domiciliari, e Manfredi Vitello di Cinisi vice presidente e direttore del CeSiFop, compariranno mercoledì prossimo davanti ai giudici del tribunale di Marsala per l’inizio del processo dove sono imputati di corruzione elettorale. Il Pm aveva chiesto e ottenuto il giudizio immediato passando dalle indagini dell’udienza preliminare all’udienza dibattimentale Secondo le indagini della Guardia di Finanza, Papania avrebbe promesso posti di lavoro in corsi di formazione per ampliare e ricevere il consenso elettorale per il movimento Via dallo stesso fondato. Angelo Rocca, 41 anni, alcamese, coordinatore provinciale di Via, scese in lista “Popolari e Autonomisti” alle ultime elezioni regionali ma non venne eletto. Per Rocca l’avvocato Pietro Riggi ha chiesto la revoca dei domiciliari che sarà esaminata lunedì 12 giugno dal tribunale del riesame di Palermo. Per questo filone di indagine sono una decina le persone indagate in provincia.