Grande fermento attorno al sito del Castello di Calatubo. Un gruppo di volontari ieri ha partecipato entusiasticamente ad una giornata appositamente organizzata dall’associazione “Salviamo il Castello di Calatubo” per liberare la storica trazzera che porta all’antico maniero, di fatto ormai invisibile perché totalmente invasa dalla foltissima vegetazione. Armati di forbicioni, zappe, falcetti, rastrelli, guanti di protezione e soprattutto tanta buona volontà, i partecipanti hanno riportato alla luce, dopo anni di totale abbandono, gran parte della stradina che arriva fino ai piedi dell’antica fortificazione. Il monumento, che non si può fare a meno di notare percorrendo l’autostrada A29 direzione Trapani-Palermo, edificato fra l’XI e XII secolo, costituiva anticamente una fortezza militare con il compito di difendere il centro abitato circostante dalle minacce esterne, ma dopo la cessazione della sua funzione militare, dovuta anche allo spopolamento del villaggio, il Castello è stato abbandonato alle intemperie e agli atti vandalici. Nonostante sia stato acquistato nel 2007 dal Comune di Alcamo, e l’approvazione nel 2010 di un progetto riguardante i lavori di restauro e rifunzionalizzazione della struttura nell’ambito dei PIST (Piani Integrati di Sviluppo Territoriale), l’edificio subisce inesorabilmente l’inclemenza del tempo: il progetto si collocò utilmente in graduatoria ma non fu finanziato per mancanza di fondi. Nel febbraio scorso il sindaco di Alcamo, Sebastiano Bonventre e l’allora assessore alla cultura, Elisa Palmeri inviarono una nota all’assessorato regionale ai Beni Culturali per chiedere con urgenza la riallocazione delle somme PO FESR 2007/2013: una richiesta finalizzata ad accelerare l’iter di finanziamento, considerata la grande importanza storico-archeologica del sito. Ma da allora non si è più saputo nulla. Intanto procedono invece, i lavori alla Cuba delle Rose, fontana araba risalente a quasi mille anni fa e che rappresentava la fonte di approvvigionamento idrico del Castello. Un manufatto di grandissimo valore archeologico ed architettonico il cui recupero è stato finanziato per un ammontare di quasi 160 mila euro dal Gal “Golfo di Castellammare”. Anche la squadra di volontari dell’associazione “Salviamo il Castello di Calatubo” sta contribuendo ai lavori alla Cuba delle Rose, che si concretizzano nel consolidamento della struttura esterna del serbatoio e dell’abbeveratoio, e quello della struttura interna dell’antica cisterna e del lastricato venuto fuori durante le operazioni di pulitura dell’area. Ora questa nuova impresa dell’estirpazione delle erbacce che infestano la strada che consente l’accesso all’antica fortezza – iniziativa a cui hanno partecipato anche l’associazione “Salviamo il Bonifato” e gli esponenti del “Movimento 5 Stelle di Alcamo” -, ma non è finita qui: l’associazione “Salviamo il Castello di Calatubo” assicura che l’operazione proseguirà fino a liberare il restante tratto che porta alla recinzione d’ingresso della struttura.
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