Trasporto e smercio di droga pesante da Bagheria a Marsala. 4 arresti

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Gli agenti del Commissariato di polizia di Bagheria e i Carabinieri della stessa cittadina, diretti dal capitano Francesco Battaglia, hanno dato esecuzione questa mattina ad un’ordinanza di custodia cautelare nell’ambito di una vasta inchiesta antidroga. Quattro le persone arrestate, già finite in carcere nell’ambito dell’operazione Persefone, diversi perquisizioni e ben 25 indagati, tra i quali anche alcuni marsalesi. Gli indagati dovranno rispondere, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, trasporto, cessione, commercio e vendita di stupefacenti. Il provvedimento, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Palermo nel corso di un’indagine della Direzione Distrettuale Antimafia della, è frutto di un’articolata attività investigativa, condotta congiuntamente da polizia e carabinieri da dicembre 2016 fino a novembre 2018, che ha consentito di acquisire un grave quadro indiziario.

I quattro arrestati e gli altri indagati facevano commercio di droghe pesanti, eroina e cocaina, in provincia di Palermo ma anche in quella di Trapani. In quest’ultimo territorio i contatti erano con un gruppo di marsalesi che riceveva la droga e la piazzava nella cittadina lilibetana e nei centri vicini. Le Forze dell’Ordine hanno così smantellato una delle principali presunte piazze di spaccio del palermitano i cui traffici sarebbero stati egemonizzati da due diverse associazioni a delinquere finalizzate al traffico di stupefacenti. I gravi indizi scaturiti dall’odierna attività investigativa, partita da una violenta rapina ad un anziano, chiarirebbero la rilevante portata dell’attività di spaccio e confermerebbero che l’antica rotta della droga tra le province palermitane e trapanesi sarebbe sempre particolarmente attiva. La droga, attraverso costanti approvvigionamenti effettuati a Palermo, tramite il sodalizio bagherese sarebbe persino arrivata ai pusher marsalesi talvolta con consegne “a domicilio” ci eroina, cocaina e hascisc. La banda, secondo l’ipotesi dell’accusa, avrebbe pure raggiunto un tale grado di coesione criminale da non ammettere “dissensi interni”, che sarebbero stati soffocati sul nascere anche quando qualcuno dell’organizzazione avrebbe espresso critiche nei confronti della presunta scelta di coinvolgere minori nell’attività di spaccio. Nel corso delle indagini carabinieri e polizia avevano già sequestrato circa 110 grammi di cocaina e 170 grammi di eroina.