Trapani-Progetti dell’Asp su migranti e maternità: 457 mila euro in arrivo

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 Ammontano ad oltre 457 mila euro le somme per due progetti del Piano Sanitario Nazionale 2014 finanziati all’Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani dall’assessorato regionale alla Salute, nell’ambito della linea progettuale “Attività di assistenza primaria”. Uno riguarda gli “interventi mirati a rafforzare la gestione dei servizi sanitari locali per adeguarli ai bisogni specifici della popolazione migrante”, per complessivi 356.237 euro, l’altro “interventi mirati a rafforzare la continuità assistenziale, anche a tutela della donna e della maternità”, per 101.500 euro. “Voglio ringraziare l’assessore alla Salute Baldo Gucciardi – ha detto il direttore generale dell’ASP Fabrizio De Nicola – per averci assegnato queste somme per due progetti che per noi rivestono grande importanza come l’assistenza ai migranti e la tutela della maternità”. Con il primo verranno supportate le attività dell’Ufficio territoriale stranieri e degli ambulatori dedicati, già esistenti presso l’ASP di Trapani, attivando Punti di Assistenza Stranieri nei PTA di ciascun Distretto Sanitario e favorendo l’accesso dei migranti all’assistenza primaria, con particolare attenzione alle esigenze delle donne e dei minori, avvicinandoli già al momento dello sbarco al porto. Verrà inoltre eseguita una ricognizione dei servizi sanitari accessibili ai migranti, con relativa localizzazione e caratteristiche, da inserire in una nuova applicazione per smartphone, destinata a supportare i migranti per quanto concerne i loro bisogni di salute. Con il secondo intervento verrà attivato un servizio di Partoanalgesia presso il blocco ginecologico dell’ospedale S. Antonio Abate di Trapani. “La Partoanalgesia – spiega in una nota l’azienda sanitaria provinciale – rappresenta una metodica di sicura efficacia, che permette alla popolazione femminile la possibilità di partorire senza dolore, avere assistenza continua anestesiologica–ostetrica, migliorando la sicurezza e l’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e la riduzione della pratica del taglio cesareo”.