Trapani-Maxi sequestro a Scimonelli, “postino” di Messina Denaro

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Un sequestro anticipato di beni, dislocati tra Partanna, Santa Ninfa, Salemi e Gibellina, per un valore di 3 milioni di euro, è scattato nei confronti del partannese Giovanni Domenico Scimonelli, ritenuto tra gli uomini più vicini al superboss latitante Matteo Messina Denaro. Disposto dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Trapani, il provvedimento giunge al termine delle indagini condotte congiuntamente dalla Divisione anticrimine della Questura e dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Trapani. Scimonelli, 49 anni, è già noto alle cronache giudiziarie. L’anno scorso fu arrestato, insieme ad altre persone nell’ambito dell’operazione “Ermes”, inchiesta che avrebbe fatto luce sui presunti «postini» di Messina Denaro, condotta dalla Polizia e coordinata dalla Procura distrettuale antimafia di Palermo. L’uomo sarebbe stato impegnato non solo a gestire gli affari dei suoi supermercati Despar e della sua azienda vinicola, la Occhiodisole s.r.l., ma anche ad incontrare i boss mafiosi, con i quali avrebbe scambiato i pizzini con gli ordini del latitante. Sempre Scimonelli nel 2009 sarebbe stato il mandante dell’omicidio di Salvatore Lombardo, “punito” per aver rubato un furgone con merce di sua proprietà: per questo nel dicembre del 2015 è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il sequestro preventivo riguarda, nel dettaglio: 8 beni immobili, 5 tra auto, furgoni e altri mezzi, 4 società, 15 tra conti correnti e altri rapporti bancari.