Grazie allo spaccio di stupefacenti avrebbero creato un patrimonio fatto di immobili. Per padre e figlio di Trapani è scattata la confisca di beni per un importo di 270mila euro. I due, inoltre, sono stati sottoposti alla misura preventiva della Sorveglianza speciale. Il provvedimento è stato emesso dalla Sezione misure di prevenzione del tribunale di Trapani, su proposta del questore e del procuratore. I destinatari in più di una circostanza sono stati arresti e denunciati, riportando anche diverse condanne.
“In particolare il padre e il figlio, scrivono gli investigatori, pienamente inseriti negli ambienti del traffico di stupefacenti di Trapani ed Erice, Sarebbero stati punto di riferimento per lo spaccio ed il commercio, fungendo da anello di congiunzione con gruppi criminali operanti nel territorio palermitano, dai quali si riforniva. L’organizzazione messa in piedi si occupava della vendita “al dettaglio” a Trapani. Al padre è stata anche applicata la sorveglianza speciale di due anni due e sei mesi. Anche il figlio è stato destinatario della misura di prevenzione della sorveglianza speciale per tre anni. Affrancandosi alla figura sarebbe riuscito sempre in modo più autonomo a gestire l’attività di spaccio, acquisendo il ruolo di “capo”. Le attività investigative e le relative indagini patrimoniali avrebbero, poi, dimostrato una rilevante “sproporzione” tra i redditi lecitamente acquisiti e la reale disponibilità economico-finanziaria degli stessi e dei loro nuclei familiari. Tale attività è sfociata nel sequestro di molti beni nella disponibilità dei due congiunti, eseguito nel novembre del 2023, che oggi viene suggellato con la definitiva confisca di numerose autovetture, di motoveicoli tra cui scooter di grossa cilindrata e di immobili, di attività commerciali tra cui due pizzerie, oltre a numerosi rapporti economici, sia bancari che postali.