Lettera aperta a firma dei segretari dei sindacati pensionati di Trapani rivolta al primo cittadino e ai consiglieri comunali circa l’ aumento del gettone di presenza. “Riteniamo la delibera, con la quale, a partire da gennaio scatterà l’aumento del gettone di presenza per ogni seduta del 30% per i consiglieri comunali, facendo lievitare il costo complessivo del gettone a carico delle casse comunali da 66 a 87 euro, priva di ogni giustificata considerazione ed indegna per il momento di crisi che stiamo vivendo, chiediamo, dicono i sindacati, al sindaco, al presidente del consiglio, ai capi gruppo consiliari la revoca del provvedimento, e siamo certi di interpretare l’indignazione e la rabbia dei cittadini trapanesi”.
“E’ un atteggiamento contraddittorio e di illogicità, che ha provocato l’indignazione dei cittadini soprattutto dal momento che, gli stessi consiglieri per mancanza di risorse finanziarie, hanno già deliberato di aumentare i tributi comunali e tagliare i servizi con ulteriore aggravio di costi per le famiglie, con il consequenziale peggioramento del loro tenore di vita”. I segretari aggiungono, “con l’adozione del provvedimento la maggioranza dei consiglieri, hanno volutamente ignorato il momento assai particolare in cui ci ritroviamo, con le famiglie che non riescono a soddisfare bisogni primari, che già dalle prime settimane del mese non sanno come fare e a chi rivolgersi, con i nonni tornati ad essere genitori, costretti con le misere pensioni al sostentamento dei figli sposati e dei nipoti, sostituendosi e sopperendo ai vuoti di uno stato sociale ormai quasi inesistente falcidiato dai tagli che continuano a imperversare nei bilanci comunali, regionali e nazionali”. I sindacati concludono: “vale poco la rinuncia di alcuni consiglieri contrari agli aumenti, la loro disponibilità a versare le somme alle casse comunali o a versarli in beneficenza, unica giusta misura è la revoca della delibera nel rispetto della dignità dei cittadini trapanesi che li hanno onorati della loro fiducia e permettere loro di sedere negli scanni del consiglio comunale”.