Tra Italia e Germania, il valore dell’istruzione: convegno ad Alcamo

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“Non basta mandare i figli a scuola o accompagnarli e basta: bisogna accompagnarli sulla via degli studi, costruire giorno per giorno, in loro, la consapevolezza che a scuola si va non tanto per conquistare un titolo o un pezzo di carta ma per prepararsi alla vita ed a confrontarsi con gli altri”: queste sono le parole che Giovanni Leone, sesto presidente della Repubblica Italiana, ha usato in un contesto in cui si parlava del valore della scuola e dell’importanza dell’istruzione per i giovani. Ed è proprio sull’idea positiva del confronto tra metodi d’istruzione che presso la sala convegni Marconi di Alcamo si è tenuto un convegno dal titolo “Confronto tra civiltà italiana e tedesca”. L’appuntamento, organizzato dal centro studi Cesu di Alcamo alla presenza dei relatori Roman Kolan (conoscitore del sistema scolastico tedesco, ideatore del progetto Educational Holidays e responsabile del piano culturale denominato “CulturaMare”) e Francesco Viola (docente di Lettere ed esperto di comunicazione e mediazione linguistica), si è svolto affrontando tematiche legate al confronto tra sistema scolastico italiano e quello tedesco mettendone in evidenza analogie e differenze, soprattutto in relazione agli sbocchi professionali dopo aver conseguito un titolo di studio come il diploma o la laurea. Di spessore il dibattito relativo al miglioramento delle prospettive lavorative proposto da Kolan al fine di evitare la “fuga di cervelli” dall’Italia verso stati come gli Usa o altrove: “Un professionista che ha studiato tanto, dopo la laurea, deve dare il meglio di sè e – dice Roman Kolan – può farlo se però viene valorizzato a tal punto da essere consapevole di essere una riserva per il proprio paese, luogo dove deve essere sfruttato il suo potenziale e la sua professionalita, luogo in cui un professionista, anche dopo un periodo di studio all’estero, deve poter ritornare per fare della sua esperienza un punto di forza per il miglioramento del suo paese ”. A tal proposito Kolan ha presentato il suo progetto dal titolo “Educational Holidays”: pone lo studente in una posizione di forza nei confronti dello studio visto non solo come periodo di apprendimento di nozioni ma soprattutto come periodo di crescita di sé e delle proprie potenzialità. “Solo se si favorisce un modello d’istruzione solido e costruttivo e solo se lo studio diverrà per tutti noi un qualcosa di forte che valorizza l’individuo in modo crescente dentro il binomio scuola-lavoro – sottolineano gli organizzatori del convegno – si potrà permettere allo studente di essere protagonista del suo domani e della stessa società dove lavorerà e sarà professionista”. Durante il dibattito tanti sono stati gli interventi da parte del pubblico partecipante che hanno evidenziato la voglia di cambiamento del sistema scolastico italiano e soprattutto il desiderio di valorizzare, tramite lo studio, l’essere umano stesso, migliorandolo. “Questo deve avvenire perché – come ha sottolineato Massimiliano Titone, responsabile di orientamento e didattica di Cesu e organizzatore del convegno – l’istruzione deve essere per ogni uomo punto di forza del confronto tra popoli, trampolino di lancio per il domani dei nostri figli e arma di difesa della nostra libertà”.