Tossinfezione alimentare ad Alcamo. Escherichia-coli dicono i primi referti

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I primi referti conciano ad arrivare e non parlano di salmonella. In alcuni dei circa duecentocinquanta bambini alcamesi che hanno accusato disturbi gastro-intestinali e che frequentano scuole in cui i pasti della mensa arrivano precotti da fuori, è stata rilevata la presenza di escherichia coli. Centinaia di chiamate, fra martedì e mercoledì,  ai pediatri da parte dei genitori degli alunni colpiti da crampi allo stomaco, vomito, diarrea. Sintomi simili anche per una ventina di insegnanti delle scuole alcamesi. L’assessore Mario Viviano ha deciso quindi di sospendere il servizio di mensa nei plessi che non hanno cucine propri. Vale a dire quelle scuole in cui i pasti arrivano, precotti, dal centro di cottura dell’azienda di Paceco che si è aggiudicata l’appalto.

La tossinfezione alimentare c’è quindi stata, almeno secondo i primi esiti di laboratorio, ma non procurata da salmonella, come aveva temuto qualcuno, bensì da escherichia-coli, altro batterio poco raccomandabile ma meno pericoloso. Intanto il personale e i laboratori dell’ufficio igiene dell’ASP di Trapani si è messo all’opera da un paio di giorni dopo avere prelevato campioni di pasti dal centro di cottura dell’ATI Le Palme-Royal. Cibo ovviamente diverso da quello incriminato, servito tra lunedì e martedì nelle mense delle scuole di Alcamo, di cui non era rimasto nulla.

Il batterio rilevato in alcuni referti vive nell’intestino degli animali da carne e quindi può essere ingerito qualora la carne che si mangia arrivi sui tavoli cruda, o poco cotta. Altra possibilità quella che l’animale stesso fosse contaminato o che la carne sia stata contaminata in una delle fasi della lavorazione. I bambini che hanno mangiato in quel giorno a scuola hanno raccontato di una partita di pollo particolarmente cruda.