Torrente Canalotto, ruspe finalmente al lavoro nell’alveo. Ultime opere nel 2000

0
94

Si sono messi all’opera, questa mattina, i mezzi della ditta alcamese ‘Ansaldi Mario’ per liberare il letto del torrente Canalotto dalla grande quantità di fango, detriti e vegetazione che ostruisce il regolare deflusso delle acque. A valle, nei pressi del ponte sulla provinciale 55 ad Alcamo Marina,  l’alveo del torrente percorribile dall’acqua è ridotto a meno di un quarto della sua larghezza. Da alcune settimane una sorta di comitato spontaneo aveva cominciato a inviare mail di protesta e di preoccupazione al comune di Alcamo, al Genio Civile e all’Autorità di Bacino. Il timore era che si riverificasse quanto accaduto a fine ottobre scorso con la furia del torrente, ostruito dalla mancanza di manutenzione, che aveva travolto autovetture, divelto cancelli e inondate case arrecando danni notevolissimi.

In quel letto fluviale non vengono fatte serie opere di pulizia da oltre un ventennio, da quando il sindaco di Alcamo era Massimo Ferrara. Poi il nulla con fondi individuati dalla Regione per un progetto del Genio Civile che mai è stato attuato. Nessun intervento nemmeno negli ultimi sei anni, da quando si è insediata la giunta Surdi. Adesso la spinta dei cittadini e l’impegno del comandante della polizia municipale, Ignazio Bacile, esperto di protezione civile, hanno fatto partire l’importante intervento. Un escavatore e una ruspa della ditta ‘Ansaldi Mario’ sono stati calati da una gru sul letto del torrente Canalotto, nei pressi del ponte sulla provinciale. Previste opere di pulizia e messa in sicurezza per circa 25.00 euro, somme stanziate dal bilancio comunale. L’azienda è la stessa che era intervenuta in occasione dell’esondazione, con relativa tragedia sfiorata, del 24 ottobre scorso. Si è invece perduto in chissà quali meandri della Regione il progetto per l’Intervento di manutenzione straordinaria in economia con l’utilizzo di operai dell’E.S.A. sul tratto vallivo del torrente Canalotto, in zona Alcamo Marina, redatto dal Genio Civile di Trapani e approvato il 4 dicembre del 2014. Stanziati anche 50.000 euro finiti chissà dove.