Nuove frizioni fra Tony Pipitone, padre non biologico ma che per 4 anni ha cresciuto come fosse sua figlia Denise, e l’ex moglie Piera Maggio, madre della bimba scomparsa da Mazara il 1° settembre 2004. Tutto nasce dal fatto che il mazarese, senza avvisare la Maggio, ha depositato un’istanza di riapertura del caso al tribunale di Marsala, chiedendo dunque nuove indagini. Pipitone, presidente dell’associazione no profit “i bimbi scomparsi nel cuore”, è stato accompagnato dal suo difensore. L’istanza depositata a Marsala è fondata sulle tre relazioni di altrettanti consulenti criminologi: Giuseppe Asaro, Antonella Delfino Pesce e Katia Sartori, e su un gran numero di documenti allegati. La notizia, come già detto, non è stata presa bene dalla madre biologica di Denise, Piera Maggio. “La correttezza dov’è? Anziché dare la notizia alla stampa – ha detto la madre di Denise – avrebbero dovuto avvisare prima me, perché guarda caso Denise è mia figlia! In tutti i sensi”. È stato questo lo sfogo piccante di Piera Maggio. “La richiesta della riapertura delle indagini va fatta nella segretezza senza pubblicità personale, – ha scritto la madre della bimba scomparsa sulle sue pagine social -; Da noi – ha aggiunto – non è mai venuto fuori nulla anticipando i tempi della valutazione, per cui non si esulta ma si attende”. “In questi casi l’unica cosa che bisognava fare- ha continuato Piera Maggio – era mantenere il massimo riserbo. Senza che i veri genitori di Denise, quelli di fatto e non sulla carta, ricevessero attacchi subdoli e vili da alcuni conoscenti e ‘amici di penna di persone a noi non gradite. Quando alla base di tutto nei nostri confronti non c’è un atteggiamento comprensivo e solidale, ma di prepotenza e supponenza, hanno già sbagliato strada. Alcuni atteggiamenti li riteniamo insostenibili» – ha concluso la madre di Denise Pipitone”.