Sversamenti illeciti di liquami in tombini di Castellammare. Arresti alla DASCA, anche titolare

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Liberavano le fosse imoff di case private a Castellammare del Golfo e hinterland con l’autospurgo e poi svuotavano la cisterna in tombini che spesso finivano pure a mare. I più utilizzati quelli a Bocca della Carrubba, davanti la scuola Pitrè, alla spiaggia Playa nei pressi del luna park e in contrada Gemma d’Oro all’inizio della bretella autostradale. In carcere è finito Giuseppe D’Angelo, uno dei titolari della Dasca, azienda specializzata nel servizio spurghi. Altri sei persone, dipendenti e collaboratori dell’azienda castellammarese, sono finite ai domiciliari. Tutti sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata all’illecito smaltimento di rifiuti e inquinamento ambientale.

Le indagini, coordinate dalla Dda di Palermo, sono state condotte dalla squadra mobile di Trapani e dagli agenti del commissariato di Castellammare del Golfo con il supporto della Guardia di finanza di Alcamo, sotto il coordinamento del servizio centrale operativo della direzione centrale anticrimine della polizia. Gli investigatori, anche grazie a sofisticate tecnologie, hanno appurato l’esistenza di un gruppo organizzato di persone, facente capo alla DASCA, che si occupava della gestione di liquami tramite l’utilizzo di autospurghi muniti di cisterne e che effettuava lo smaltimento in maniera illecita.

Il contenuto delle fosse imhoff di abitazioni private, esercizi commerciali e lidi balneari, venivano sversati nella cittadina o in località limitrofe, senza preoccuparsi che i liquami e i rifiuti sarebbero finiti nella condotta fognaria e quindi in mare, senza alcuna depurazione e senza trattamenti. Le indagini hanno rilevato malfunzionamenti, causati proprio dallo sversamento illecito, delle pompe di sollevamento in alcuni tombini e così il comune di Castellammare del Golfo era costretto ad incaricare la stessa ditta di intervenire per porre rimedio. Tra gli indagati anche il titolare di uno studio di biologia, che avrebbe favorito la società incaricata degli smaltimenti stilando referti falsificati senza la previa esecuzione delle analisi. L’operazione ‘Spurgo low cost’ ha portato quindi al sequestro della DASCA e dell’intero compendio aziendale nonché alla nomina di un amministratore giudiziario.

Nell’operazione di polizia è stato anche impegnato un elicottero del reparto volo di Palermo. Nel mirino degli inquirenti sono finiti anche due persone che lavorano nella discarica del comune di Camporeale ritenute responsabili di “sversamenti di percolati, effettuati con modalità assolutamente illegali, nei terreni limitrofi alla discarica camporealese.