Una strage terribile, quella di Altavilla Milicia delll’11 febbraio dello scorso anno. Una famiglia massacrata da alcuni stessi familiari invasati nel corso di un folle e invasato esorcismo. A poco più di un anno dalla strage è arrivata la prima sentenza. La figlia diciassette di Giovanni Barreca, che aveva confessato l’eccidio, è stata condannata a dodici anni e 8 mesi. Precedentemente una perizia richiesta dal tribunale l’aveva dichiarata capace di intendere e di volere. La giovane è accusata dell’omicidio della madre e dei due fratellini di 15 e soli 3 anni. Al momento della lettura del verdetto la ragazzina è scoppiata in lacrime. della ragazzina in lacrime. In un’altra aula del tribunale il padre della giovane, Giovanni Barreca, e una coppia di fanatici religiosi, Sabrina Fina e Massimo Carandente, sono comparsi davanti alla corte d’assise per rispondere degli stessi reati. Sono ritenuti complici della strage costata la vita ad Antonella Salamone, Kevin ed Emanuel, torturati e assassinati durante un folle rito di liberazione dal demonio, nella villetta di Altavilla Milicia. La coppia si è sempre definita innocente. Barreca, invece, ha ammesso tutto fin dal principio, subito dopo il massacro. Fu lui, la mattina dell’11 febbraio di un anno fa, a chiamare i carabinieri e farfugliare al telefono: “Ho ucciso la mia famiglia, venite a prendermi”. Poi frasi senza senso più volte ripetute dall’uomo che però non sono bastate per fargli avere l’infermità mentale. Il suo avvocato ha presentato adesso una nuova istanza per infermità mentale del cliente sulla base di una perizia disposta dal gip.