Pena sospesa per gli alcamesi Vincenzo Ferrantelli e Gaetano Santangelo, condannati rispettivamente a 14 e 22 anni, per la strage nella caserma di Alcamo Marina, avvenuta nel 1976, nella quale furono assassinati i due carabinieri Salvatore Falcetta e Carmine Apuzzo,
A disporre la sospensione dell’ordine di esecuzione della pena, emesso dalla Procura generale di Caltanissetta nel 1992, la Corte d’appello per i minorenni di Catania, su richiesta del Procuratore Generale Mariella Ledda, che ha accolto la richiesta avanzata durante l’udienza del processo di revisione per i due imputati che, attualmente, vivono in Brasile.
La decisione della Corte d’Appello per i minorenni è arrivata in seguito alla confessione dell’ex brigadiere Renato Olino, che ha confermato in aula le torture subite dai giovanissimi arrestati.
Secondo le dichiarazioni di Olino i sospettati sarebbero stati denudati, costretti a ingerire acqua e sale con un imbuto e a subire scariche elettriche per estorcere loro una confessione.
Il terzo accusato della strage, Giuseppe Gulotta, dopo aver scontato da innocente 21 anni di carcere, è stato assolto il mese scorso dalla Corte d’appello di Reggio Calabria.
A distanza di 36 anni, dunque, anche Vincenzo Ferrantelli e Gaetano Santangelo, si profila la concreta possibilità di dimostrare, finalmente, la loro estraneità ad una delle più drammatiche vicende della storia di Alcamo, e tornare finalmente in Italia, dove sinora sono stati considerati latitanti.
La prossima udienza del processo si terrà il 27 aprile.