Spettacoli in Sicilia. ‘Latitudini’: “Fondi elargiti con sistema clientelare”

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Negli ultimi anni periodicamente sono state effettuati tagli in vari settori. Tra i più penalizzati quelli degli spettacoli tanto che compagnie professionistiche che dialettali debbono affrontare sempre maggiori difficoltà e numerose hanno preferito calare definitivamente il sipario. Non è certo una novità che il sistema clientelare fa prediligere ai politici aiuti e aiutini per coloro i quali sono vicini e vestono i colori dello stesso partito. Un handicap grave che non aiuta coloro i quali portano avanti eventi culturali. “Produrre spettacoli e manifestazioni di qualità non basta. Senza un big sponsor a Sala d’Ercole, il rischio è quello di venire sorpassati dai soliti noti”.

La denuncia arriva da ‘Latitudini’, una rete di oltre cinquanta realtà che in Sicilia operano nel settore delle produzioni teatrali e delle manifestazioni culturali. Piccole e grandi associazioni, case di produzione, compagnie teatrali, tutte riunite nella stessa casa comune, che si sono riunite analizzando voce per voce la prima Finanziaria targata Renato Schifani approvata dall’Assemblea Regionale e pubblicata in gazzetta ufficiale non più di dieci giorni fa. All’inizio la rassegnazione, davanti al lunghissimo elenco di kermesse, sagre e festival, spettacoli finanziati in giro per la Sicilia. Poi la rabbia, per i contributi che a detta degli operatori del settore sono “completamente fuori mercato”. Senza contare che il fondo unico regionale per lo spettacolo, istituito da circa dieci anni per riunire e riordinare sotto precise norme tutti i finanziamenti regionali allo spettacolo dal vivo – è la denuncia che arriva dalla rete – ha subito una sforbiciata da un milione e mezzo. Così hanno deciso di scrivere una lettera indirizzata all’assessora allo Sport, Turismo e Spettacolo, la meloniana Elvira Amata, chiamata a subentrare a Francesco Scarpinato dopo lo scandalo sull’affidamento diretto da 3,7 milioni per una mostra fotografica a Cannes.

Gli occhi restano puntati sui fondi in capo all’assessorato e distribuiti, questa volta, a suon di emendamenti nella lunga notte che ha dato il via libera alla Finanziaria. “Cambiano le amministrazioni – scrivono dalla rete ‘Latitudini’ nella nota – ma non le vecchie abitudini. Assistiamo con amarezza al rinnovarsi della sequela di elargizioni ‘fuori sacco’ di ogni specie, sponsorizzate senza criterio alcuno e trasversalmente dai partiti di ogni colore rappresentati in Ars”.