Smaltimento rifiuti organici. CTL e D’Angelo ottengono incarico da 600 tonnellate al mese

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Habemus organicum qui sibi nomen imposuit CTL Ecology et D’Angelo Vincenzo srl. Ironia pontificale e latino maccheronico a parte, forse necessaria per sdrammatizzare 14 lunghi mesi di
fumate nere dall’ordinanza sindacale del 24 aprile 2019, il comune di Alcamo ha finalmente trovato il modo, trasporto e abbancameto, per tornare a differenziare l’RSU dall’organico. Le due determine, la 302 e la 303, sottoscritte dalla dirigente Dorotea Martino, nascono dagli inviti a 23 aziende di presentare le loro offerte per il conferimento e il trasporto dell’organico, vale a dire i rifiuti biodegradabili di cucine
e mense prodotti sul territorio comunale alcamese: una quantità prevista di 150 tonnellate a settimana.

L’ufficio ha quindi assegnato l’incarico alla ditta alcamese D’Angelo Vincenzo e alla società di intermediazione rifiuti CTL Ecology di Milano. L’impresa di contrada Citrolo-Vallone Monaco ha formulato un’offerta al prezzo di 230 euro a tonnellata per una disponibilità massima di 60 tonnellate di conferimento a settimana. La D’Angelo, pur non avendo offerto il prezzo migliore, è stata scelta per l’ubicazione dell’impianto proprio ad Alcamo e quindi per i costi
del trasporto praticamente pari allo zero.

Incarico assegnato anche alla CTL Ecology che ha offerto un prezzo di 218,50 euro, compreso trasporto, per un quantitativo di 140 tonnellate di organico a settimana. Per 4 mesi e per un totale previsto di 2.400 tonnellate il servizio sarà ripartito in due lotti: 960 all’impresa alcamese D’Angelo Vincenzo e 1.440 alla milanese CTL Ecology. I costi, rispettivamente di 220.800 euro e 314.640, ammontano complessivamente a 545.440 euro per 4 mesi. Le due determine, per completezza di informazione, erano state predisposte e sottoscritte il 14 aprile scorso ma poi, a causa del lock-down e in attesa del subentro del nuovo gestore nella raccolta dei rifiuti, sono divenute operative dopo circa due mesi.

Il primo risultato è che da lunedì prossimo saranno ritirati i sacchetti
dell’organico che non verranno più ammassati con quelli dell’RSU, come invece accadeva ad Alcamo, dal 24 aprile dello scorso anno. Anche quell’ordinanza, che dovea essere urgente e contingibile, ha contribuito considerevolmente, nella percentuale di differenziata, a far scivolare quello alcamese al 325° posto fra i comuni siciliani. Una vera ferita al cuore quando il territorio alcamese, proprio nella raccolta duifferenziata e nel servizio porta a porta, si era ritagliato un importante spazio fra le eccellenze nazionali.