Sfiducia a Lombardo

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    Pdl, Pid e Grande Sud hanno firmato una mozione di sfiducia al governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, e alla sua giunta.

     

    La mozione è firmata da 26 parlamentari dell’opposizione. Il testo è stato presentato in conferenza stampa all’Ars dai capigruppo e anche l’Udc è pronta a votare la mozione in aula, anche se ha deciso di non firmarla.

     

    “Il governatore Lombardo e il suo attuale governo sono assolutamente indaguati ad affrontare e avviare a soluzioni i problemi dell’isola – si legge nella mozione – Il prolungarsi, per ancora molti mesi, di maggioranza e governi ribaltonisti e trasformisti, rissosi e incapaci di un disegno strategico e di efficacia operativa, hanno aggravato la crisi dell’istituto autonomistico, causando un sempre maggiore distacco del popolo siciliano”. Per l’opposizione “il susseguirsi dei governi ha determinato anche uno scombussolamento della macchina amministrativa e dell’apparato burocratico, i dirigenti sono stati sostituiti a ogni pié spinto e la durata media della loro permanenza alla direzione di importantissimi dipartimenti è stata di sei mesi” e che come conseguenza ha “discontinuità, ritardi, perdita di finanziamenti, scelte arbitrarie”.

     

    Lombardo risponde: “Della mozione di sfiducia si parla da tanto tempo, finalmente Pdl, Pid e Grande Sud hanno partorito questa mozione. Se raggiungono i numeri se ne prenderà atto e si andrà a votare. Parleranno direttamente ai siciliani». Lo scrive sul proprio blog il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo. «Che abbiano presentato la mozione dopo l’aggressività mostrata l’altra sera in aula – aggiunge – dimostra che si tratta di gente che non ha argomenti, perchè dopo aver letto un mezzo articolo di stampa si scaraventa sul governo tutto il rancore, l’odio, il fiele di cui è capace, con un disprezzo e una cattiveria degna di peggiore causa. Perchè? Perchè a

    queste persone abbiamo tolto di mano il giocattolo, fatto di sperpero di denaro pubblico, dello sfascio della Regione e della Sicilia, di assunzioni degli amici degli amici a scapito di chi è costretto ad andare a cercare lavoro fuori».