Sequestro da 1,5 milioni a Cosa Nostra

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    I Carabinieri della Compagnia di Partinico, supportati dal 9° Elinucleo dei Carabinieri di Palermo, hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro di beni ai fini della confisca, emesso dal Tribunale di Palermo-Sezione Misure di Prevenzione, nei confronti di Andrea D’Arrigo, 72enne di Borgetto, pregiudicato per reati cui all’art. 416 bis.

    La misura è scaturita dagli accertamenti patrimoniali effettuati dai Carabinieri della Compagnia di Partinico e della Sezione di P.G. della Procura della Repubblica di Palermo, coordinati dal Procuratore AggiuntoTeresi, che ha proposto il sequestro di innumerevoli beni intestati a D’Arrigo ed ai suoi familiari, in seguito alle risultanze investigative dell’operazione “Carthago”, che portarono, nel gennaio 2009, all’esecuzione di 16 misure cautelari per 416 bis nei confronti dell’uomo e di altri affiliati a “Cosa Nostra”.

    Le indagini avevano permesso di delineare la mappa criminale del mandamento mafioso di Partinico, che allora vedeva contrapposti due gruppi che avevano dato vita ad una sanguinosa faida, sfociata anche in omicidi, per il controllo del territorio.

    Andrea D’Arrigo era stato inizialmente tratto in arresto nell’operazione “Carthago”, rinviato a giudizio e condannato in primo grado a 6anni di reclusione per il delitto di partecipazione ad associazione mafiosa e, successivamente, assolto in Appello per non aver commesso il fatto.

    Comunque, il Tribunale-Sezione M.P., sulla base di un processo indiziario e sulla sproporzione tra i redditi dichiarati ed il notevole patrimonio immobiliare posseduto da D’Arrigo ha disposto il sequestro di ben 10 immobili e 7 terreni agricoli, tra Partinico, Borgetto e Trappeto; 14 conti deposito a risparmio; 24 rapporti di credito presso vari istituti bancari; un’azienda con sede a Partinico, e una carta di credito; il tutto per un valore complessivo di circa 1milione 500 mila di euro.

    Dagli accertamenti è emerso, inoltre, che taluni degli investimenti effettuati dai familiari di D’Arrigo, non trovassero giustificazione nelle loro relative disponibilità economiche, facendo supporre all’Autorità Giudiziaria che l’uomo vivesse almeno in parte, con i proventi di attività criminose. A breve si terrà il processo per la trattazione del procedimento per l’applicazione della misura patrimoniale – provvedimento che, sommandosi alle ultime operazioni antimafia denominate “CARTAGO” e “THE END”, condotte dai Carabinieri di Monreale va ulteriormente ad indebolire economicamente il sodalizio mafioso di uno dei mandamenti storicamente più ricchi del provincia di Palermo.