Sequestrate 48 tonnellate di grano. Azienda di Vita non pagava brevetto

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47 tonnellate di frumento per la produzione di grano da farina certificato, pari a poco meno di 40.000 euro, sono state sequestrate in un’azienda di Vita dalla Guardia di Finanza, in collaborazione con l’istituto centrale repressione frodi. Il sequestro rientra in una vasta operazione a livello nazionale volta a contrastare la pirateria agroalimentare e diretta alla tutela degli agricoltori e delle imprese titolari dei brevetti sulle varietà vegetali protette. I finanzieri dei comandi provinciali di Bari e di Trapani hanno riscontrato, a carico di 3 aziende di rivendita di sementi, 2 in Puglia e una nel trapanese, in territorio di Vita, la cessione di 6.220 sacchi di grano duro delle varietà tracciate senza che le stesse aziende avessero assolto il pagamento in favore dei proprietari dei brevetti.  Le Fiamme Gialle, con l’ausilio di un perito agrario nominato dalla procura, anche rilevato miscelazioni illecite degli stessi prodotti con quantitativi di grano non certificato. Fonte d’innesco della complessa attività operativa un’azione progettuale del Nucleo Speciale Beni e Servizi del Comando Reparti Speciali della Guardia di Finanza  che ha sviluppato un’analisi di rischio per prevenire i fenomeni fraudolenti nel settore della produzione delle varietà vegetali certificate, verificando il rispetto degli obblighi in materia di commercializzazione delle sementi iscritte all’Ufficio Comunitario per le Varietà Vegetali o all’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. I controlli hanno riguardato anche aziende ubicate in Campania e nel Lazio e hanno portato alla denuncia di 3 persone alla procura tra le quali il rappresentante legale dell’azienda agricola di Vita denunciato in base all’articolo 517 ter del codice penale per il reato di fabbricazione e commercio di beni usurpando titoli di proprietà industriale