Scuole in Sicilia. Il governo decide il taglio di 102 istituti

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Un algoritmo del governo ha deciso il taglio di 102 istituzioni scolastiche autonome in Sicilia. Dopo mille polemiche, ricorsi alla Corte costituzionale e diversi incontri in Conferenza Stato-Regioni, i ministri dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, hanno firmato il decreto interministeriale per il taglio degli istituti previsto dalla legge di bilancio 2023. Nel giro di tre anni spariranno dalla mappa delle scuole italiane 769 istituti autonomi, che verranno smembrati e i relativi plessi riaccorpati ad altre istituzioni scolastiche. Tante preoccupazioni, a partire dalle questioni emergenti, prima fra tutte il tema del dimensionamento scolastico. In Sicilia verranno tagliate 100 istituzioni scolastiche, in Italia il 10% in meno. Questo vorrà dire, soprattutto in tante regioni del Sud, una riduzione della presenza e della diffusione delle autonomie scolastiche nel territorio”. Lo dicono Gianna Fracassi e Adriano Rizza, rispettivamente segretaria nazionale e segretario regionale della Flc Cgil, nell’ambito del seminario organizzato dalla Flc Cgil Sicilia, “Verso il nuovo anno scolastico”. “Riteniamo questa – aggiungono – una scelta sbagliata. Lo diciamo insieme ai tanti dirigenti scolastici che insieme a noi in questi mesi ci hanno sostenuto in questa battaglia. Perché non è soltanto una questione banale di spending review, come è chiaro negli obiettivi del governo. Il tema che c’è dietro, ed è importante sottolinearlo, è una riduzione dell’offerta formativa nel nostro territorio, in particolare nel Mezzogiorno e in particolare nelle aree dove invece ci sarebbe più bisogno di scuole”.

Intanto va avanti la petizione on-line lanciata per salvare il futuro della direzione didattica ‘San Giovanni Bosco’ e trasformare l’istituzione, che ha la sua sede principale in via Pia Opera Pastore ad Alcamo, in istituto comprensivo. E’ stata l’utenza della scuola alcamese a lanciare l’iniziativa alla luce dell’elevato numero di alunni iscritti (più di 900) e la validità dell’offerta formativa – si legge nel testo della petizione – integralmente condivisa dai genitori degli alunni. Da diversi anni le iscrizioni alla scuola primaria e a quella dell’infanzia della ‘San Giovanni Bosco’ registrano un trend in crescita. Per questo non si capisce come, alla luce della nuove disposizioni su dimensionamento scolastico e accorpamento, debba essere propria la direzione didattica alcamese a perdere la sua identità.