Savalli pestato in carcere

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    Salvatore Savalli, accusato di aver ucciso lo scorso 4 luglio, con la complicità della sua amante Giovanna Purpura, la moglie Maria Anastasi, incinta al nono mese di gravidanza, nelle campagne di Trapani, è stato pestato in carcere.

    L’episodio è stato riferito dalla criminologa Roberta Bruzzone, consulente dell’indagato, che ha incontrato i cronisti a Trapani, dopo aver avuto un colloquio in carcere con Savalli e sarebbe legato alla dichiarazione rilasciata dall’ex comandante del Ris di Parma, Luciano Garofano, nel corso della trasmissione “Quarto Grado”, andata in onda su Retequattro, secondo il quale sarebbero state rinvenute delle impronte sul bidone della benzina, utilizzato dal presunto omicida per dare alle fiamme il corpo della donna.

    “Il reperto è andato distrutto con le fiamme – dice la Bruzzone – e pertanto non è possibile rilevare alcunché. Garofano ha riferito fatti fantasiosi”. La criminologa ha puntualizzato, inoltre, che, “trattandosi di attività investigativa coperta da segreto istruttorio, Garofano non può avere alcuna informazione sul caso e non credo proprio che né i Ris di Messina, né la Procura di Trapani abbiano potuto svelare qualcosa”.