La maggior parte di abitazioni estive da sanare realizzate entro la fascia di 150 metri dal mare, si trovano nella zona Aleccia di Alcamo Marina. In questi casi di inedificabilità assoluta fino ad oggi, nonostante vari tentativi alla Regione, sono stati bocciati disegni di leggi ed emendamenti. Alcamo Marina col boom edilizio abusivo esploso all’inizio degli anni sessanta, è un monumento all’illegalità commessa sotto gli occhi delle istituzioni a tutti i livelli. Migliaia di case sono state sanate con la legge del 1984. Le successive molto più restrittive ancora non hanno consentito di mettersi in regola a coloro i quali hanno pagato oblazioni e Bucalossi. Niente concessione in sanatoria ma nemmeno abbattimento.
Cosa diversa per le abitazioni entro la fascia dei 150 metri sulle quali è bufera sulla norma, avanzata in commissione Ambiente dell’Assemblea regionale siciliana da FdI, che prevede di sanare gli abusi edilizi commessi entro la fascia di 150 metri dal mare (a inedificabilità assoluta). L’emendamento alla riforma urbanistica, proposto dal capogruppo dei meloniani Giorgio Assenza, non piace a M5d e Pd e fa insorgere il sindaco di Carini. L’opposizione alza le barricate. “Il Partito democratico è contrario – dice il segretario regionale Anthony Barbagallo – a qualsivoglia sanatoria o condono edilizio e di qualunque altra norma che preveda deroghe o salvataggi di immobili, ivi compresi quelli entro i 150 metri dalla costa. La nostra è una posizione chiara, nota e non trattabile. Ci siamo opposti fermamente già nella scorsa legislatura ai colpi di mano di Musumeci.
Non ci stupisce che in Sicilia il centrodestra che supporta Schifani ci riprovi senza alcun pudore nonostante le diverse pronunce della Corte Costituzionale in merito. Ci opponiamo, ci opporremo e lo faremo in ogni sede”. Sulla stessa linea il capogruppo dem all’Ars, Michele Catanzaro: “Sarebbe solo un nuovo inaccettabile attacco alla tutela del territorio ed all’ambiente. Il governo vuole fare cassa concedendo una sanatoria a chi ha violato le regole, ma così facendo darà nuovo impulso all’abusivismo”. Dal Palermitano all’Agrigentino, da Triscina ad Alcamo Marina, sono oltre 200 mila le case che potrebbero beneficiare del condono, qualora la norma fosse approvata. Il disegno di legge al momento è in discussione in commissione e non è ancora stato esitato. Ma i sindaci dei comuni interessati chiedono di tenere alta la guardia. “L’emendamento – attacca Giovì Monteleone, sindaco di Carini – invece di dare strumenti e risorse per riqualificare le coste legittima chi ha fatto abusivamente un uso privato del mare e del paesaggio a danno di altri cittadini e del territorio e mette una pietra tombale sui tentativi di chi vuole ripristinare il decoro paesaggistico e restituire un bene prezioso alla pubblica fruizione”. L’assessore all’Ambiente, Elena Pagana, non boccia a priori la nuova proposta di FdI, ma le opposizioni insorgono e chiedono di ritirare l’emendamento